Per capirci: il film con Pintus.
Mi vien difficile commentare Dove osano le cicogne l'ho trovato spiazzante ed ora vi dico perché. Ma partiamo dalla trama:
Pintus interpreta un maestro elementare che sta cercando di avere un figlio con la sua compagna psicologa. Purtroppo, dopo una serie di esami, i due innamorati scoprono che a causa dell'endometriosi lei non potrà avere un figlio. Si rivolgono così ad una clinica spagnola che gli propone la maternità surrogata, gratis. Cioè in verità non pagheranno la ragazza (che però dovranno ospitare a Milano) ma daranno ventimila euro alla clinica. I due accettano e quando tornano a casa comprano tutta una serie di pance finte per non svelare ad amici e parenti la verità visto che la maternità surrogata è diventata reato universale. Quando Luce sta per partorire viene raggiunta e
Davvero non saprei da dove iniziare: neanche la bravura e simpatia di Pintus è riuscita a tenere in piedi un film che non capisco come abbia fatto a vedere la luce.
Le cose discutibili sono molte: la clinica che finge di impiantare ovuli e spermatozoi e prende ventimila euro senza motivo, la truffa della ragazza spagnola che mente agli adottanti, il tema del distacco del neonato dalla madre surrogata, i discutibili modi educativi di Pintus come maestro, la mancanza di tatto dell'amico infermiere (l'augurio a morire al vecchio in ospedale?! ma che roba è? non è che perché uno parla in romano allora fa simpatia tutto ciò che dice), la "psicopatia" della compagna di Pintus che parla e si comporta come se fosse davvero incinta quando in realtà non lo è...
Un tema delicato affrontato in modo superficiale e a volte grottesco, liberamente ispirato alla storia vera di Pintus. Che poi il figlio di Pintus si chiami nello stesso modo nel film e nella vita l'ho trovato ancora più strano.
Alla fine c'è che per essere un film comico di risate ne ho fatte e sentite davvero poche. Delusione.
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