Preparate i fazzoletti!
Una commedia che fa piangere ma non solo di tristezza anche dalle risate. E saranno molte, in tutta la sala.
Trama scontata ma non stucchevole, cast veramente ben assortito. Il finale non è riuscitissimo ma si esce dalla sala contenti di aver visto qualcosa di piacevole sotto tanti punti di vista.
Partiamo da Bisio che dovrebbe essere il nome di richiamo e che, seppur bravissimo, è quello che secondo me calzava meno col suo personaggio: troppo riconoscibile la persona Bisio, poco notevole il personaggio. Bene Santamaria con un ruolo abbastanza credibile e sempre affidabile la Buy (secondo me anzi in forma strepitosa). Per la Lodovini ho un
debole quindi non sono oggettiva: a me piace sempre. Le piacevoli scoperte sono due: il figlio di Gassman (Leo) e Ludovica Francesconi alle prese forse con il ruolo più difficile da rendere realistico e che più di tutti mi ha fatto versare lacrime. Menzione d’onore per Lucia Mascino che ho trovato irresistibile.Riguardo la trama: una serie di persone si ritrova nella sala di attesa di uno psicologo esperto in disturbi ossessivo-compulsivi scoprendo di avere tutti l’appuntamento alla stessa ora. Il dottore non si vede e la tensione in sala cresce: quando arriverà il dottore? chi entrerà per primo? Il gruppo inizia così a conoscersi: c’è Federico (Bisio) che soffre della sindrome di Tourette e che tra urla e insulti riesce ad offendere tutti; c’è Emilio il tassista che passa il tempo a… contare; c’è Bianca la maniaca dell’igiene, c’è il ragazzetto ossessionato dalle notifiche del cellulare, c’è Liliana che ripete tutto due volte e non calpesta le linee. E poi c’è Annamaria che si rifiuta di ammettere di essere una paziente anche lei e che invece ha la mania del controllo. Mentre il tempo passa le persone iniziano a confidarsi tra loro scoprendo un unico comune denominatore: la solitudine e l’isolamento. Scoprono anche che in tre minuti di terapia di gruppo nessuno dei loro disturbi è sparito ma notano che... quando hanno aiutato gli altri hanno dimenticato per un attimo la loro “patologia”. E’ comunque una sorta di trionfo che va festeggiato aiutando l’ultimo paziente: Federico, che in verità si rivela essere il dottore a cui si erano rivolti. O forse no?
A me è piaciuto e sono anche curiosa di vedere film spagnolo TocToc di cui Una terapia di gruppo è il remake.
#film #filmitaliano #bisio #filminsala
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