sabato 21 settembre 2024

LA MIA COSA PREFERITA SONO I MOSTRI - libro secondo, Emil Ferris

 Più di un libro, un capolavoro. Al di là della trama, che vi racconterò dopo, La mia cosa preferita sono i mostri è un oggetto multisensoriale che stupisce in tanti modi.

Per il peso, sicuramente: un chilo e quattrocento grammi!

Per la mole, anche: formato A4 di oltre cinquecento pagine

Per lo stile: disegni fatti a penna

Per la trama: più livelli che si incrociano tra la storia della protagonista e quelle dei personaggi secondari, delle copertine delle riviste di mostri, delle riproduzioni di famosi quadri dei musei. 

Per il costo: 29€, una spesa importante rispetto agli altri fumetti ma questo della Ferris davvero li merita tutti (evitate la versione on-line! dovete sentirlo in mano).

L'avrete capito: per me Emil Ferris è un genio e i suoi libri sono proprio una delle mie cose preferite! La recensione del libro primo la trovate cliccando qui. Ed ora... voliamo alla seconda. Vi anticipo già che secondo me ci sarà anche un capitolo terzo. E ora vediamo perché:

Ritroviamo Karen in un momento triste della vita dopo la morte di sua madre. Ora ci sono solo lei e Deeze, suo fratello dalle mille sfaccettature: ragazzo premuroso appassionato d'arte e

braccio destro di un gangster in prigione. Ma chi ha ammazzato Anka? Possibile sia stato davvero lui? Dopo aver scoperto che ha ucciso il suo gemello Victor per Karen non ci sono più certezze e solo l'amicizia con Shelley, per cui inizia a provare altri sentimenti, la spronano ad andare avanti. Insieme al suo amico Franklin trova il coraggio di scendere nella cantina chiusa a chiave e scopre un club segreto sotto casa! Continua anche le sue indagini ascoltando i nastri di Anka in cui la donna spiegava come aveva fatto ad uscire dal lager e cosa aveva visto lì dentro: salvare delle persone dalle camere a gas per trascinarle in un bordello di pervertiti era davvero stata una buona soluzione? 

Karen è cresciuta e questo secondo libro sembra affrontare maggiormente la definizione delle identità: sia quella di Karen che realizza di essere come quelle donne che sua madre non voleva imitasse (le lesbiche), sia di Franklin che a causa del suo desiderio di travestirsi era stato aggredito e ferito ferocemente da un gruppo di uomini. Sullo sfondo c'è

  • la guerra del Vietnam a cui Deeze cerca di sfuggire lavorando per Gronan le cui conoscenze potrebbero evitargli una chiamata alle armi
  • la morte di Martin Luther King e l'accenno al suo discorso Oltre il Vietnam
  • la scoperta che suo padre non è scomparso ma è quell'ubriacone molesto che vedeva spesso pisciare per la strada
  • rimane il mistero di Sandy (l'ha conosciuta davvero o era un fantasma?)
  • un ferimento senza ricordi (chi aggredisce Karen?)
  • il trasferimento
Il libro secondo si chiude con ancora più interrogativi del primo e la stessa voglia di continuare a leggere le avventure di Karen. Speriamo solo che la Ferris ci faccia aspettare meno degli ultimi sette anni!

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