Come conquistare menti, cuori e partite
Libro pubblicato nel 2016 - Titolo originale: Quiet Leadership: Winnin Hearts, Minds and Matches
Questo libro è stata una vera (piacevole) scoperta in un punto bookcrossing all'interno di un locale al parco Increa. Pensate voi i casi della vita!
Poco dopo Ancelotti avrebbe vinto la sua quinta (!) Champions League e io e la Titti avremmo annunciato di mollare la squadra che ci avevano affidato perché "non c'è niente di più importante del sentirsi amati e stimati... Il rispetto è una valuta le cui quotazioni possono salire o scendere ogni giorno a seconda del tuo comportamento e delle tue scelte, ma è la chiave di tutto". E per noi, in quella squadra lì, queste basi non c'erano. Oltre che la fiducia!
Le parole di Carlo mi sono arrivate dritte al cuore fin dall'introduzione in cui ho letto queste parole: "un leader non dovrebbe mai aver bisogno di imprecare, sbracciarsi o
usare il pugno di ferro, il suo potere è implicito... l'autorità dovrebbe essere il risultato della stima e della fiducia. Non della paura". E' così che per me va inteso il ruolo dell'allenatrice ma lo sport purtroppo è ancora un ambiente in cui chi grida di più viene percepito come di carattere e chi non sbraita come un debole.Trecentotrenta pagine, tre parti e l'intervento di atleti del calibro di Ibrahimovic, Beckham, Cristiano Ronaldo, Maldini ed altri ancora. Un attestato di stima totale per un allenatore capace di rispettare non solo i giocatori in quanto atleti ma anche in quanto persone. Come non amare una persona così?
Professionista preparatissimo, ex giocatore vincente, ed oggi allenatore che ha fatto dell'apertura mentale, dell'elasticità e della delega le sue caratteristiche vincenti, Ancelotti è uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio ma non è stato tutto rose e fiori.
In questo libro si scopre che era figlio di una povera famiglia contadina e che a 15 anni lasciò la casa per andare a giocare a calcio; quella di Carlo Ancelotti è stata un'ascesa che non ha ancora fine perché l'uomo non ha smesso di amare ciò che fa: giocare e far giocare a pallone.
Certo allenare ai vertici è un balletto in equilibrio tra atleti famosi, procuratori affamati e presidenti importanti che a volte toglie il sonno ma quello che non manca mai è la passione per questo sport che traspare in ogni aspetto toccato dal tecnico emiliano.
Mi sono rivista nella voglia di Ancelotti di ascoltare e conoscere i suoi giocatori, di creare occasioni intorno ad un tavolo per stringere legami che solo una tavola condivisa sa creare, l'importanza ai dettagli e il pensiero costante al: cosa potevo fare meglio?
Insomma una lettura che mi ha appassionata e che vi consiglio se vi piace il calcio o lo sport in generale e le esperienze di vita che oltre a vincere su un campo vincono nella vita.
Grande Carlo: complimenti!
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