Ieri sera abbiamo vinto ma è passata l'altra squadra.
La squadra con cui ci giocavamo in una gara secca la possibilità di andare ai playoff, la squadra che abbiamo battuto due volte su due e che nonostante questo... è passata lei per una questione di punti, anzi per una questione di set. Lo sport a volte è questo: una questione di dettagli.
E in palestra lo sapevano tutti, anche quegli spettatori che, come avevo anticipato alle mie ragazze, in quella palestra per noi non si erano mai visti.
Giocare gli ultimi set è stato surreale: occhi rossi ovunque, poche parole, facce tristi. Il nostro sogno si era infranto ed era chiaro a tutti.
Ovunque si respirava amarezza.
Sarebbe potuta finire a pallate ed invece abbiamo vinto. Abbiamo vinto anche se non è sembrato, anche se qualcuno avrà pensato che sia stato inutile, anche se le lacrime erano più numerose dei sorrisi.
L'abbiamo sempre saputo che sarebbe stata un'impresa. Abbiamo giocato per tre mesi con l'obbligo di vincere e siamo arrivate allo "spareggio" in casa contro ogni pronostico.
Nessuno può cancellare un girone di ritorno da migliori del torneo con:
- 11 vittorie su 12
- 31 punti fatti su 36 disponibil
- una sola sconfitta, per 3-2, contro le prime in classifica
Qualcuno potrà pensare: e a cosa è servito?
E' servito che abbiamo giocato la partita più emozionante dell'anno della nostra società e questo non ce lo può togliere nessuno.
Che decine di ragazzine della nostra società erano lì a tifare e a cantare per noi.
Che le nostre famiglie ed i nostri amici erano li per noi: grazie ai miei amici che c'erano quando a giocare ero io e che mi sono vicini anche oggi nelle nuove vesti di allenatrice.
Grazie alle mie pulcine che fino all'ultimo hanno fatto il tifo da vere tamarre quali sono.
Grazie a Marzia e Tati che coi loro sguardi mi hanno detto più di mille parole.
Non è stata la nostra migliore partita ma sono contenta delle mie ragazze e di questi mesi passati insieme; ve l'abbiamo già detto di persona e ve lo ripetiamo: siete state brave.
Abbiamo fatto non una rincorsa ma una vera e propria scalata in verticale.
Il 15 gennaio il secondo posto sembrava solo un miraggio, un obiettivo irraggiungibile per motivare una stagione iniziata in difficoltà e... siamo arrivate alla fine a giocarcela.
Subentrare a metà anno non è stato facile, cercare di conoscersi e di capirsi in così poco tempo neanche: spero soprattutto vi siate divertite più delle volte che vi siete rotte le palle :-)
Per me sono stati tre mesi emozionanti e adrenalicini, una vera e propria sfida: 79 giorni in palestra su 94 di vita!
Grazie Titti perché solo con te potevo affrontare una sfida simile. E sopravvivere 😅
Spero che l'amarezza passi presto e rimanga un ricordo bello come il nostro abbraccio.
W la pallavolo.