domenica 11 febbraio 2024

Povere creature (film 2024)

Una giovane donna si butta da un ponte su un fiume. Poi la ritroviamo che si diverte come una matta a colazione: sbattendo le mani, sputando cibo e trotterellando per un'elegante case vittoriana come in preda ad un'euforia folle.

Bella parla male ma è curiosa di tutto. "God" è molto paziente con lei e le insegna tante cose, anche ad affettare i cadaveri. God è un medico-professore pieno di cicatrici e originalità: il suo giardino pullula di strani incroci animali: cani-pollo, cani-oca e maiali-pollo. Ma Bella che cos'é? la ragazza chiede di saperlo man mano che la sua consapevolezza di esistere cresce insieme a lei. God la ripescò dal fiume ad un passo dalla morte totale e le impiantò

il cervello del figlio che teneva in grembo. Una scossa di corrente elettrica e via.

Poi magari più avanti finisco anche di descrivervi la trama intanto vi dirò che:

- dura troppo

- Emma Stone è fantastica

Ma per capire questo film (o per cercare di apprezzarlo meglio) bisogna partire dal suo regista: Yorgos Lanthimos, i cui film più conosciuti sono:  The Lobster (2015), Il sacrificio del cervo sacro (2017), La favorita (2018). conosciuti  Calcolando che il primo l'avevo abbandonato, il secondo non l'ho visto ed il terzo l'avevo recensito qui (sintetizzando: mi aveva fatto cacare). 

Nel cast ci sono poi Willem Defoe e Mark Ruffalo ma quello che vi rimarrà in mente è il corpo della Stone, piegato in ogni posizione sessualmente possibile. La protagonista è infatti una donna libera che esprime continuamente la sua voglia di sesso ma detta così è un po' banalotta magari ci torno più avanti. Quello che ho trovato esagerato di questa presunta libertà sessuale è che... le ho trovate scene fini a se stesse e mi chiedo come mai Emma Stone, attualmente una delle attrici più famose e pagate di Hollywood, abbia acconsentito a girarle. Alla trama del film non aggiungono nulla e vi dirò di più: mi è quasi sembrato un desiderio perverso del regista di vedere la Stone umiliata sia come attrice che come donna, accoppiata sempre e solo con vecchi, obesi e mutilati (addirittura uno con un uncino degno del cast di Freak di American Horror Story). 

Per non parlare poi della scenografia irreale, super finta e dei dilemmi morali insiti nella figura della protagonista stessa: una donna e madre che viene riportata in vita col cervello del figlio neonato. Una nuova persona, una nuova identità con però un fisico diverso. Una donna solamente in apparenza, col cervello di un neonato, che impara a sopravvivere in un mondo pieno di brutalità. Il messaggio sarà mica forse che il sesso ci salverà tutti, spero.

Comunque il regista ci prova, facendole infilare frutti ed ortaggi in ogni buco. Ma se la donna è in realtà una bambina, tutto questo sesso finto-consapevole crea del disagio: se il corpo è quello di un'adulta ma la mente di una bambina non è qualcosa di sconveniente, inopportuno e brutale? 

Non lo so: nonostante il "riscatto" o la maturazione finale della protagonista mi è rimasta una brutta sensazione di questo film e ho pensato che l'unica cosa azzeccata fosse il titolo



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