Mentre la tenevo tranquilla,
carezzandola piano e parlandole a voce bassa, sento la dottoressa dietro di me che
dice: tutto tranquillo, nessun corpo estraneo ma… lo sapevi che è stata
impallinata?
Mi sono girata verso lo schermo e ho visto il corpicino in bianco e nero di Connie, le sue ossa e… dei pallini, una decina, sparsi
per il corpo. E’ stato tremendo: mi veniva da piangere! ne ha uno in bocca, uno sul collo, uno sulla spalla ed altri disseminati fino alla coda.E’ difficile descrivervi perché
quella scoperta mi abbia fatto così male: ormai Connie non ha nessuna ferita
aperta, i pallini non sembrano posati su nessun organo vitale eppure è stato
doloroso perché ho avuto la conferma che qualcuno di umano le ha fatto male.
In canile non hanno saputo dirci
quale fosse la causa della sua zoppia perché ce l’hanno presentata come cane
randagio, un cane “senza tracciamento”. Visto la sua diffidenza per le persone
io e la Titti avevamo ipotizzato che qualcuno avesse potuto farle del male ma…
non volevamo crederci, non riuscivamo a crederci. E così quando il primo
ortopedico che l’aveva visitata ci aveva detto che il trauma subito doveva
essere stato davvero importante, ipotizzando un incidente con un’automobile,
avevamo iniziato a rispondere così alle decine di persone che ci facevano
domande vedendola camminare: è stata investita.
I primi tempi che le davo i
bacini sul muso Connie raggrinziva la bocca facendo una sorta di ringhio senza
emettere un suono. Ora si struscia quando le faccio le coccole e nasconde il
naso sotto la mia ascella.
I primi mesi stava a tre metri,
l’intera lunghezza del guinzaglio, dalle persone che incontravo. Ora si
avvicina ai conoscenti festosa e punta il suo nasone addosso a loro.
Con i primi ospiti si nascondeva sotto il tavolo, ora corre alla porta saltellando .
Quei pallini dentro di lei non
sono sfere di metallo cadute dal cielo ma il frutto di uno sparo: qualcuno ha sparato al
mio cane e forse l’ha resa anche zoppa ed è qualcosa di estremamente doloroso.
Volevo condividervi le lastre ma
ho compreso che sarebbe stato solo una spettacolarizzazione, una “curiosità”,
una “speculazione” forse qualcosa che ve l’avrebbe fatta guardare con altri
occhi.
Invece Connie merita di più
perché lei non è solo la sua zoppia e neanche solo i suoi pallini, è un cane
che non merita la pena di nessuno perché, nonostante tutto, è ancora capace di
godersi la vita. E di dare una possibilità alle persone.
Connie è una grande e voglio che
voi la vediate così: un concentrato super morbido di furbizia che corre come
una lepre, mangia come un toro e dorme come un ghiro. Lunga vita a te Konoba Dogo del mio 💓.
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