WOW!
Erano anni che non uscivo dal cinema così entusiasta per un film che avevo visto.
Da vedere assolutamente per gli amanti dei cani, di Edith Piaf e... dei sentimenti.
Prima di tutto la musica: le canzoni e le scene legate a Edith Piaf vi si attorciglieranno intorno al cuore. E se je ne regrette rien la conoscevo ed amavo già, La foule è stata una vera rivelazione che calza a pennello nella scena scelta del film.
Protagonista di Dogman (ispirato da un fatto di cronaca realmente accaduto e scoperto da Besson anni fa) è Douglas, figlio di fanatici religiosi il cui padre vive organizzando combattimenti clandestini di cani.
Dopo un innocuo diverbio a tavola, Douglas viene rinchiuso dal padre nella gabbia dei cani e
lì lasciato per giorni e settimane. Al freddo, nello sporco e abbandonato dalla sua famiglia, Douglas trova nei cani quell'amore e quegli amici mai avuti.La situazione degenera quando nascono dei cuccioli: il padre vuole sparargli e Douglas si mette di mezzo per proteggerli. Il ragazzino finisce per perdere un dito ma trova la forza per chiedere ad un quadrupede di cercare la polizia che miracolosamente trova la via di casa sua e lo libera. Douglas però non si muove: il proiettile è rimbalzato nella sua schiena lasciandolo paralizzato.
Rimasto solo al mondo (la madre aveva precedentemente abbandonato la famiglia una volta scoperto di essere nuovamente incinta), Douglas viene accolto in una struttura per ragazzini orfani o disagiati mentre padre e fratello vengono incarcerati. Il padre si suiciderà dopo due settimane mentre il fratello sconterà una pena di alcuni anni dopo la quale troverà la vendetta di Douglas ad aspettarlo.
Nell'istituto Doug continua a sentirsi un diverso, un emarginato, fino a quando non scopre la bellezza del teatro e del recitare grazie ad un'insegnante entusiasta. Così Doug si veste e si maschera e scopre il potere dei travestimenti: quello di poter vivere vite diversissime tra loro e con esse migliaia di emozioni differenti.
Quando la maestra se ne va però per Doug è un dover iniziare tutto da capo e scopre quanto sia duro per un ragazzo povero e disabile, con una laurea in biologia, trovare lavoro. Nessuno sembra disposto a dargli una possibilità e quindi fa quello che più ama: occuparsi dei cani. Apre un rifugio che però viene smantellato per fare posto ad un centro commerciale e Doug si gioca l'ultima carta: si propone come drag queen!
Ma una drag queen in carrozzina mette depressione e l'impresario è restio fino a quando non lo vede interpretare una magnifica Piaf. E le lacrime arrivano per tutti (sia sullo schermo che in sala).
Fare la drag una volta a settimana però non basta a mantenere Doug e tutto il suo branco, così fa suo il detto rubare ai ricchi per dare ai poveri, istruendo i suoi cani per entrare a rubare nelle case e iniziando a fornire servizi di "assistenza" alla comunità disagiata come lui minacciando il boss locale che taglieggia i piccoli commercianti.
La vendetta del boss e il piano di difesa di Doug secondo me sono già da cult..!
Dopo la resa dei conti Doug viene arrestato e interrogato da una psicologa incaricata di accertarsi se l'uomo sia capace di intendere e di volere; e tra i due scocca una scintilla di rispetto e solidarietà: Doug è molto onesto nel raccontarsi e non cerca mai pietà.
Dogman finisce con una scena emozionante al limite dello straziante.
Qui sotto un video interessante di alcuni dietro le quinte che riguardano l'addestramento dei cani (occhio che se non avete visto il film potrebbe spoilerare un po'!)
Molto bravo il protagonista Caleb Landry Jones e super interessante il tema del "destino famigliare":
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