Il sistema sportivo corrotto contro Alex Schwazer
320 pagine (+ 90 di appendice) che ricostruiscono la nascita del rapporto tra Sandro Donati ed Alex Schwazer, un libro dettagliatissimo che ripercorre l'epopea legale e l'inquietante macchina della distruzione contro il marciatore altoatesino.
Introvabile nelle libreria, poco sponsorizzato dai media, I signori del doping diciamo che è la versione cartacea del documentario di Netflix "Il caso Alex Schwazer" e sicuramente quest'ultima è una versione più godibile e accattivante. Qui il link di tutti i libri in ordine alfabetico.
Prima di leggere il libro e di guardare la serie tv avevo un vago ricordo di Schwazer: mi ricordavo delle sue lacrime al tg (le lacrime dopo la confessione dell'uso di doping pre Londra 2012). Mi ricordo meno quelle Olimpiadi perché ero in vacanza negli ostelli scozzesi e raramente riportavano fatti e misfatti italiani. Sta di fatto che la docuserie tv mi ha fatto venir la voglia di capire chi fosse Donati e la curiosità per una vicenda archiviata troppo facilmente nella memoria breve degli italiani come il solito dopato pentito.
Quello di Donati è un testo pesante e super minuzioso perché ripercorre per filo e per segno tutte le tappe di quello che è stato un vero e proprio complotto alla luce del sole in cui
nessuna istituzione italiana, purtroppo, si è davvero data da fare per ottenere giustizia per questo atleta quasi sicuramente incastrato on modo malevolo.La vicenda-Schwazer è molto complessa e ha dell'incredibile (per non dire di peggio).
La cosa che mi ha fatto più male, al di là delle diffamazioni ed offese varie subite da Schwazer nel corso degli anni, è stata quella che si può definire la distruzione dell'atleta (che ha rischiato anche di demolire l'uomo). Una distruzione che ha visto analisi compromesse, ritardi inspiegabili dei procedimenti, accuse gravi ed infondate.
Proprio recentemente sono usciti degli aggiornamenti:
chissà se Schwazer riuscirà mai a tornare a gareggiare davvero, ufficialmente e... in santa pace?
I signori del doping mi ha lasciato molto amaro in bocca e per alcuni giorni mi sono disinteressata totalmente delle notizie sportive perché il velo tirato lasciava troppi nervi scoperti.
Più volte mi sono ritrovata a pensare: a cosa serve lottare se tanto il sistema è controllato da persone indifferenti, corrotte e cattive? Come si può far parte di un sistema che non prevede giustizia e che rovina vita e carriera ad una persona solamente per proteggere le proprie magagne?
Vertici corrotti, hard disk contenenti migliaia di esami di atleti dopati, ricatti ed un velo di omertà infinito.
Tanto onore al signor Donati che accettò la sfida-Schwazer, tanto rispetto per il loro lavoro, per la loro battaglia e per avermi dimostrato quale e come sia la vera Passione per il proprio sport.
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