Una bambina di 12 anni che si vuole suicidare; una portinaia di un palazzo signorile appassionata d'arte; un uomo giapponese capace di vedere oltre le apparenze. Tre persone accomunate dalla residenza nello stesso palazzo e da un'empatia più unica che rara che uniranno i loro destini cambiandoli forse per sempre.
Poco prima di finire L'eleganza del riccio ho pensato con gioia "finalmente sto leggendo un bel libro!".
Ed ero ancora più felice perché la settimana prima mi ero avvalsa con coraggio del 3° diritto del lettore secondo Pennac ovvero il diritto di non finire un libro (un testo motivazionale veramente pedante).
L'eleganza del riccio è un libro che "ritorna" nella mia vita: la prima volta che ne sentii parlare fu più di dieci anni fa da una compagna di squadra e ormai erano quasi un paio di anni che stazionava su una delle mie mensole di libri in attesa di essere sfogliati.
Si dice però che ci sia un tempo per ogni cosa e penso davvero che questo sia stato il momento giusto per l'incontro con il romanzo di Muriel Barbery.
Raramente mi è capitato di ridere, e di piangere, così tanto leggendo un libro. Forse perché ha toccato qualcosa che ho vissuto molto da vicino: mia madre ha fatto per una vita la portinaia come la protagonista de L'eleganza del riccio, la signora Renée Michel e molti passaggi mi hanno ricordato gli sguardi dei condomini verso di lei, il loro atteggiamento e quelle dinamiche che la Barbery ha saputo descrivere così verosimilmente.
Una portinaia con una passione tale per la lettura da battezzare il suo gatto Lev come il Levin di Anna Karenina di Tolstoj. Ma una passione segreta però, tenuta nascosta per mantenere l'immagine della portinaia gretta e sciatta che i condomini si aspettano da lei e dal suo "ruolo".
Perché mostrarsi per quello che si è a persone che non sono in grado di riconoscere le proprie ipocrisie e pregiudizi? Ma soprattutto perché destabilizzare delle "credenze" in chi ragiona ancora per compartimenti stagni, per categorie e per classi sociali?
Vive così una doppia vita la signora Michel, biascicando frase fatte male ai condomini molesti e rifugiandosi appena possibile nel retro della guardiola tra le pagine di testi che spaziano dai romanzi ai trattati di filosofia. Un giorno però qualcosa cambia: un vecchio condomino scorbutico muore ed al suo posto arriva