Come primo libro letto dell'anno non potevo chiedere di meglio! Educazione e libertà di Marcello Bernardi è stato una bellissima scoperta, un testo che ho avuto la fortuna di conoscere grazie al bookcrossing (c'è una postazione molto carina ed organizzata a Sesto San Giovanni).
Nonostante questo testo abbia già quarantatré anni è super attuale ed interessante e contiene dei concetti che sarebbero da trasmettere attraverso mega altoparlanti fuori dalle scuole (e perché no, dalle palestre..!) o da recuperarne le copie rimaste e allegarle al momento dell'iscrizione a scuola!
Sulla copertina dell'edizione Fabbri editori c'è questo "sottotitolo": "Non c'è educazione senza libertà e non c'è libertà senza educazione" - Un libro per riflettere.
E perché non farlo oggi, quando sembra che il mondo vada al contrario e si sente dire in ogni dove che non esistono più valori e che i ragazzi non sono più quelli di una volta? Anche se in verità a mancare di educazione, nel senso generale del termine (Bernardi invita spesso a riflettere su quale sia il vero significato di questa parola) non solo sono i ragazzini ma... anche gli adulti! "Ciò che sorprende è che, mentre si pone ogni cura nel socializzare il bambino, non ci si preoccupa affatto di far sì che l'individuo rimanga socializzato anche da adulto".
Questa opera di Bernardi, pediatra, pedagogista e saggista italiano morto nel 2001, è lunga centonovanta pagine e si legge molto facilmente anche se, vista la profondità di alcune riflessioni, porta il lettore ad impiegare più tempo del previsto per leggerlo poiché si è tentati di
rileggere più volte gli stessi paragrafi per analizzarli e rifletterci su confrontandoli con la propria esperienza (non mi stancherò mai di condividere questo pensiero trovato su un forum: "Se si fosse voluto, fin dalla scuola, e poi con la pubblicità, con i film, con il mostrare modelli positivi da imitare, o con le dichiarazioni del Tizio o della Tizia famosi, ecc...si sarebbe introdotta l'idea comune che non leggere almeno 7- 8000 pagine all'anno fosse anche proprio poco "alla moda" e oggi sarebbe normale. Ma non era certo quello l'interesse.Leggere è un'operazione attiva, la persona deve immaginare, in più è lei che sceglie i tempi. Rilegge, rallenta, riflette, connette, associa....
Significa che matura una personalità propria, indipendente.Davanti alla TV uno non deve immaginare niente, e non riflette, i tempi li fa la TV, veloci.
E' un'operazione completamente passiva.
Le riflessioni, le connessioni, la fantasia, l'immaginazione, non si sviluppano, anzi si atrofizzano. Quello che si voleva").
Educazione e libertà è suddiviso in questi capitoli:
- L'utopia
- Gli educatori
- L'umorismo
- La censura
- La socializzazione
- La violenza
- Educazione e libertà
ma davvero ogni capitolo racchiude qualcosa di speciale. Ad esempio è molto forte quello sull'umorismo di cui vi propongo due pagine:
Ho trovato attualissimo il capitolo intitolato Censura in cui Bernardi ha messo nero su bianco questi pensieri:
Ma non solo la società è giudicata da Bernardi, anche la Famiglia è presa in oggetto e... ne esce abbastanza male: "la famiglia del nostro tempo, e della nostra cultura, presenta degli aspetti che non sembrano del tutto idonei a favorire l'evoluzione sociale del bambino... il tipo di educazione offerto dalla famiglia nucleare tradizionale, in definitiva è tale da assicurare la riproduzione di individui egoisti, inetti e vili". Parole dure ma... tanto lontane dalla realtà? Non direi proprio.
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