Ciao,
oggi vi parlo di un film che non ho visto passare nelle sale cinematografiche italiane e che ho trovato casualmente su internet. Mi sono fatta trasportare da queste quattro parole chiave: #JulietteBinoche, #Traghetto, #Normandia e #lavoroprecario.
Ognuna di queste "parole-chiave" suscita in me un'emozione: la Binoche perché è una donna veramente elegante nella sua semplicità. Il traghetto perché ogni anno ne ho preso più di uno per fare delle lunghe traversate e, a parte i divieti per i cani, mi diverte tutto: il salire e parcheggiare millimetricamente la macchina, la cabina insonorizzata, la vista del mare dal ponte... La Normandia perché ci sono stata quattro anni fa e anche se ho preferito la Bretagna del Nord è stato un viaggio particolare ed il lavoro precario perché... bè chi mi conosce sa la mia storia lavorativa passata ed attuale.
La trama di Tra due mondi vede al centro Marianne, una donna di mezza età separatasi dal marito ed in cerca di lavoro dopo ventitré anni da casalinga. Immettersi nel mondo del lavoro con quelle credenziali non è facile e l'unico lavoro che le propongono è come addetta alla manutenzione ovvero donna delle pulizie tra paghe minime, contratti ad ore, quintali di merde fisiche e "metafisiche". Eh si perché nel mondo delle pulizie gli stronzi peggiori non solo quelli marroni dei cessi ma le persone che gestiscono queste agenzie di servizi!
L'inizio di Marianne non è dei migliori: viene infatti licenziata dopo il primo giorno di lavoro per essere stata lenta ed aver risposto al capo arrogante. Quando torna in agenzia però c'è un altro problema: la selezionatrice l'ha riconosciuta. Marianne infatti è
una nota scrittrice che sta cercando lavoro per avere del materiale per scrivere il suo prossimo libro ambientato nel mondo del precariato e dello sfruttamento di cui nessuno parla. Tra un corso per imparare a scrivere il cv ed un altro per guidare una macchina pulitrice, Marianne fa amicizia con alcuni veri precari e riesce a farsi assumere nel posto peggiore di tutti: le pulizie sui traghetti che collegano Ouistreham (titolo originale del film) a Portsmouth. Nei mesi di servizio Marianne stringe una forte amicizia con Christele, una giovane madre di tre bambini. La loro amicizia finisce quando, dopo un servizio, Marianne viene riconosciuta da un conoscente che le chiede del libro proprio davanti a Christele che non sospettava nulla e che, sentendosi tradita, la taglia fuori dalla sua vita. Poco dopo Marianne pubblica il suo libro e lo presenta in una libreria in cui accorrono molti degli ex colleghi, tranne Christele che la aspetta al porto e le chiede di… fare un turno insieme.Tra due mondi è un film molto credibile e amaramente verosimile: paghe infime, orari assurdi, contratti precari, mancanza di rispetto, mansioni sfiancanti; il mondo del lavoro di basso livello sembra un girone dell'inferno da cui i più poveri e i meno istruiti (o semplicemente i meno fortunati) faticano ad uscire perché le alternative o sono peggio o non ci sono. E la mia esperienza degli ultimi anni non è stata molto diversa: necessità di essere automuniti e disponibili a lavorare su turni diurni e notturni, festivi compresi per poco più di cinque euro l'ora! Devo ammettere che vedere riproposti in un film alcuni colloqui imbarazzanti capitati anche a me durante delle selezioni mi ha imbarazzata e in qualche modo abbattuta forse perché troppe persone ancora non si accorgono delle umilianti condizioni di lavoro che molte persone devono accettare (e subire) per portare a casa uno stipendio e aiutare la propria famiglia. O forse perché anche un lavoro umile sarebbe meno pesante se le persone che usufruiscono di quel servizio fossero più gentili ed empatiche. Ma forse pretendo troppo. A breve vi parlerò di un libro spettacolare e coinvolgente dal titolo EDUCAZIONE E LIBERTA' che tutti dovrebbero leggere. Nel frattempo concludo dicendovi che Tra due mondi è liberamente tratto dal libro inchiesta Le quai de Ouistreham di Florence Aubenas.
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