Ok la musica (davvero sorprendente ed emozionante) ma pensate ad un film che ha come attori protagonisti Brad Pitt e Margot Robbie (super super sexy) e come co-star: Tobey Maguire, Olivia Wilde (Dottor House e Don't worry darling), Samara Weaving, Max Minghella (il Nick di the Handmaid's Tale) ed Eric Roberts. link recensioni film qui.
Ambientato a fine anni '20, Babylon ha come protagonista Manny un messicano che si finge spagnolo e che vorrebbe lavorare nel mondo del cinema. Per farlo inizia come assistente di uno degli attori più famosi dell'epoca: Jack Conrad, bello e festaiolo con il vizio di sposarsi ogni due per tre. Durante una spettacolare festa di Conrad, con mangiafuoco, elefanti e chili di droghe, Manny conosce ed aiuta Nelly le Roy, aspirante attrice. La ragazza, proveniente dai bassifondi, ha un carisma eccezionale e
viene scelta per sostituire una comparsa sul set il giorno successivo lasciando tutti estasiati. E' nata una nuova stella! E mentre Jack si affida sempre di più alle capacità ed allo spirito d'iniziativa di Manny, Nelly si conferma la star del momento. Ma ad Hollywood la luce di una stella non è eterna e a farne le spese sono un pò tutti: Jack che soffre il passaggio dal muto al sonoro finendo sempre più nel dimenticatoio, Anna May Wong giudicata troppo esotica (e troppo libertina per il nuovo bigottismo americano) e Nelly bella ma rozza. L'unico che sembra aver finalmente trovato il suo posto al sole è Manny che però, per aiutare Nelly ricoperta di debiti ed inseguita dagli strozzini, finisce in un brutto giro che lo costringe a tornarsene in Messico.Babylon quindi a prima vista è un film allegro, energico, pieno di vitalità ma ben tre protagonisti su quattro finiscono male: Nelly viene trovata morta per strada, May scompare dai radar cinematografici e Conrad si spara. Una tragedia. Ma una tragedia con una colonna sonora che spiazza, avvolge, disorienta ed incanta.
La durata è veramente importante: erano anni che non stavo in sala tre ore e quando hanno fatto la pausa hanno addirittura dato 10 minuti di tempo per rifocillarsi! L'attenzione media in sala però dopo la pausa è scesa vertiginosamente, complice anche un rallentamento del ritmo del film.
Tra le cose più belle, oltre a Margot Robbie, la scena finale in cui il regista Damien Chazelle, ha fatto una sorta di omaggio al cinema creando una sorta di videoclip con le immagini più iconiche viste sul grande schermo dai primi fotogrammi dei fratelli lumiere agli omini blu di Avatar. Sono gli occhi lucidi di Manny durante una proiezione, tornato ad Hollywood quasi venti anni dopo dalla fuga, che fanno emozionare e che ci ricordano una volta di più della magia speciale del cinema: quello di farci sognare ad occhi aperti, oggi come ieri.
Se poi si vuole fare un'analisi più approfondita si scopre:
- la condizione di sfruttamento delle comparse (addirittura due morti insabbiate)
- la precarietà delle stelle (sempre in bilico tra le simpatie del pubblico e dei produttori)
- l'uso smodato di alcool e droghe
- il razzismo imperante (emblematica la scena in cui al trombettista, già di pelle nera, fanno mettere del lucido da scarpe per farlo sembrare più nero sotto le luci)
- il potere dei giornalisti di innalzare o di infangare una stella
- gli attori trattati come scimmie ammaestrate
- la noia e la ripetitività dei ciak
- il difficile passaggio dal muto al sonoro
- lo sregolato modo di festeggiare (molto più libero e selvaggio di quello dei nostri giorni - oppure diverso solo perché lontano da quello che un poveraccio potrebbe permettersi)
- il fatto che registrati in un video loro (ed anche noi) rimaniamo immortali
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