Ma che cos'è l'aspidistra?
Fiorirà l'aspidistra
- venne pubblicato nel 1937
- si ispira a tratti autobiografici
- è un romanzo "rabbioso"
- descrive magistralmente l'ansia che caratterizza la vita delle persone vittime dei soldi
- link recensioni libri
L'edizione curata da Liberamente lo riassume così (i numerini di fianco riportano alle mie note sotto):
"In tale opera vediamo narrate le vicende sentimentali di un aspirante scrittore(1), Gordon Comstock, che lavora come commesso in una libreria. L'uomo proviene da una famiglia piccolo-borghese e cresce tra le umiliazioni (2) subite da parte di allievi più ricchi di lui. Gordon si ribella al culto del denaro e delle apparenze cui la sua classe di appartenenza si aggrappa e decide di rinunciare al suo lavoro di pubblicista (3) ben pagato per diventare commesso in una libreria, tra lo sgomento di familiari e amici. Invece di dargli la
libertà che cerca, il declassamento che si autoinfligge lo rende ancora più schiavo delle preoccupazioni materiali, e anche la sua ambizione di diventare un poeta viene compromessa. Il fulcro del romanzo ruota attorno al rapporto tra Gordon e Rosemary, tra i suoi alti e bassi. Nel momento stesso in cui Rosemary gli confessa di essere incinta, Gordon decide di fare il proprio dovere e di rientrare nella società dalla quale era scappato; il suo senso di borghese responsabilità non lo ha abbandonato, nonostante tutto".(1) poeta
(2) analisi molto interessante in merito allo stile di vita che certe persone cercano di sostenere nonostante non ne abbiano le possibilità. Per fare un confronto con i giorni nostri pensate alle persone che chiedono prestiti per cose futili come cellulari o vacanze o mandano i figli in scuole che non possono permettersi
(3) pensate a quei lavori in cui si viene pagati per vendere alle persone cose inutile o peggio... per rifilare delle vere e proprie gabole (promettendo miglioramenti miracolosi ecc)
Quello però che questo riassunto non rende è la rabbia del protagonista, l'ostinata fedeltà ai suoi principi, una coerenza rara e quasi fastidiosa.
Orwell rende magistralmente l'ansia legata al denaro che caratterizza la vita di Gordon: ogni cosa ha per lui un costo e finisce così per non riuscire a gustarsi nulla delle sue esperienze e delle sue giornate che trascorrono tutte uguali: grigie e solitarie. Emblematica è la scena della gita domenicale insieme alla fidanzata. Gordon e Rosemary stanno insieme da qualche anno senza aver mai approfondito la conoscenza "fisica". Nessuno dei due infatti può entrare nelle rispettive camere e non posseggono neanche un veicolo (moderno "luogo" di incontri sessuali clandestini o meno).
La passione tra i due ragazzi è tanta ma non tale da ritrovarsi a fare sesso tra i vicoli di Londra come cliente e prostituta... così la gita è anche un pretesto per trovare un angolino appartato dove poter dare sfogo alla loro passione.
Tutto sembra andare bene ma i due ragazzi non hanno calcolato la penuria di ristoranti nella zona e dopo ore di cammino si ritrovano stanchi ed affamati in mezzo al nulla. L'unico ristorante è uno di quei posti che si approfitta della mancanza di concorrenza per propinare cibo scadente a prezzi esagerati e per Gordon è come una discesa all'inferno: oltre a mangiare male spende anche tutti i soldi ed al ritorno è costretto a farsi pagare il biglietto del treno da Rosemary! Incredibilmente la ragazza lo ama, gli vuole proprio bene nonostante il caratteraccio e i vestiti più che logori. E gli rimane accanto anche quando lui sperpera in alcool, in una notte sola, i soldi guadagnati con la pubblicazione di una sua poesia. Gli rimane accanto anche dopo aver scoperto che lo hanno arrestato per ubriachezza molesta ed anche quando è stato licenziato e finisce per lavorare in una libreria peggiore della prima. I due fanno sesso in modo meccanico e brutale nella nuova stanzetta gelida di lui e quando si rivedono Rosemary gli confessa di essere incinta. Per Gordon è un colpo tremendo: cosa fare ora? Lasciare la povera Rosemary a se stessa, aiutarla ad abortire e fare finta di niente oppure tornare a fare il lavoro tanto disprezzato e metter su famiglia?
Pensate a quello che farebbe oggi una coppia media e troverete la conclusione di Fiorirà l'aspidistra: ebbene sì, dopo oltre duecento pagine di "lotta al denaro ed al sistema" Gordon cede alla pressione di fare la cosa giusta per provare ad essere la persona responsabile che tutti vogliono che sia e si sposa, torna all'agenzia pubblicitaria, si trasferisce in una vera e propria casa e... compra un'aspidistra!
"Tutti si ribellano al codice del denaro e tutti, prima o poi, si arrendono".
Il finale si potrebbe interpretare come una sconfitta degli ideali, come un tradimento ai millantati principi però c'è qualcosa di tenero che traspare dall'animo di Gordon quando pensa alla vita che ha creato e che vuole far nascere, è proprio il caso di dirlo, a tutti i costi; c'è la comprensione di un bene maggiore che va al di là dei sacrifici e delle preoccupazioni; c'è - appunto - la magia della vita.
Nota: nelle pagine iniziali di questo libro c'è un concetto interessante, già trattato splendidamente da Virginia Woolf in Una stanza per sé, riguardante l'arte di scrivere a suo dire prerogativa di quelle persone che non hanno problemi economici: "Era la mancanza di denaro, semplicemente la mancanza di denaro che lo privava del potere di "scrivere"".
Nota 2: l'amico ricco si chiama Ravelston
Citazioni:
- Non puoi mostrarti amichevole, non puoi nemmeno mostrarti educato quando non hai un soldo in tasca
- Tra tutte le specie di esseri umani solo l'artista si può permettere di dire che non può lavorare. Ma è verissimo; ci sono momenti in cui non si può lavorare. Denaro, ancora e sempre il denaro! La mancanza di denaro significa disagio, significa meschine preoccupazioni, significa carenza di tabacco, significa avere la consapevolezza, sempre presente, del fallimento - soprattutto significa solitudine.
- Un bambino consapevole della povertà soffre patimenti snobistici tali che un adulto non può veramente capire
- (riguardo al cinema) Perché incoraggiare l'arte che è destinata a sostituire la letteratura? ... Starsene seduto sul sedile imbottito nella calda oscurità che sapeva di fumo, lasciando che quelle fesserie ti precipitassero poco a poco addosso, colando dallo schermo - sentire le onde della loro stupidità avvolgerti finché non ti sembra di affogare, ebbro, in un mare viscoso - è questo, dopotutto, il tipo di droga di cui abbiamo bisogno. La droga giusta per le persone senza amici.
- Nessun ricco riesce mai a mascherarsi da povero; perché il denaro, come il delitto, viene sempre a galla
- E' come fare il bagno per la seconda volta in un giorno d'estate. Per quando caldo sia il giorno, per quanto ti sia piaciuto il primo bagno, il secondo ti dà sempre meno piacere
Nell'edizione che ho letto è stata mantenuta la versione originale riguardante i prezzi dati alle cose (resi in pence e sterline). Purtroppo non c'è una nota a fine libro con una sorta di "legenda del cambio" che avrebbe aiutato il lettore a capire il valore delle cose descritte nella storia e soprattutto che avrebbe fatto percepire meglio l'urgenza di denaro del protagonista. Secondo me sarebbe stato utile aggiungere una sorta di lista tipo: stipendio medio, costo del pane, costo di un abito, costo di un biglietto del cinema ecc.
E qui sotto, infine, la poesia I piaceri di Londra
- Acutamente il vento minaccioso
spazza i pioppi che, da poco nudi, si piegano,
e dai comignoli oscuri nastri
virano verso il basso, sferzati dall'aria
s'agitano manifesti laceri; freddi sferragliano
i tram e gli zoccoli rimbombano,
e gli impiegati che alla stazione s'affrettano
guardano, rabbrividendo, oltre i tetti a oriente,
e ognuno pensa: "Arriva l'inverno" Voglia Dio
che quest'anno non perda il posto!"
E tetramente, mentre il vento penetra
loro nelle viscere come ghiacciata lancia,
pensano all'affitto, ai conti, agli abbonamenti,
all'assicurazione, al carbone, alla paga dei servi,
agli stivali, alle rette della scuola e alle rate
dei letti gemelli comprati da Drage.
Ché, se negli svagati giorni d'estate
andammo a puttane, nei boschetti di Ashtaroth,
ora, pentiti, quando freddo è il vento,
pieghiamo i ginocchi dinanzi al signore nostro;
al signore di tutto, al dio-denaro,
che ci governa e sangue e mano e mente,
che dona il tetto che tiene fuori il vento,
e che, donando, poi di nuovo toglie;
che spia, con cura occhiuta e gelosa,
di noi i pensieri, i sogni, le vie segrete,
che per noi sceglie le parole e gli abiti ci cuce,
e in mappa modella i nostri giorni;
che ci gela l'ira, imbriglia la speranza,
e compra la nostra vita pagandoci con trastulli,
che a tributo chiede d'infrangere la fede,
di accogliere gli insulti, di soffocar le gioie;
che lega con catene l'arguzia del poeta,
la forza del servo, l'orgoglio del soldato,
e pone lo scudo lucido, che estrania,
tra l'amante e la sua sposa.
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