Pubblicato nel 2001, Stupid White Men è uno degli otto libri scritti da Moore forse più famoso però come regista (Roger & me, Bowling a Columbine, Sicko...).
Una volta letta l'ultima pagina mi sono chiesta come sia riuscito a farsi pubblicare questo libro (ed infatti nella premessa spiega le numerose difficoltà) e soprattutto come sia possibile che nessuno dei miei conoscenti ne abbia mai sentito parlare.
Trovato casualmente in una cabina bookcrossing fatiscente, Stupid White men è l'ennesimo testo che mi ha fatto domandare: ma se le cose stanno davvero così perché nessuno fa niente? Perché nessuno quantomeno ne parla?
La recente epoca segnata dal covid dovrebbe averci fatto aprire gli occhi su come lavorano oggi i media eppure da quanto traspare dal libro di Moore la manipolazione della popolazione (mondiale, a quanto pare) è iniziata molto prima.
Stupid white men è incentrato sulle (presunte) elezioni truccate in cui Bush jr trionfò su Al Gore. I dati snocciolati dal regista americano sono impressionanti ed inquietanti e viene da pensare che
forse ha ragione lui quando, di fronte a tale e tanta corruzione e manipolazione, l'unica cosa da pensare è che non contiamo nulla, che forse fanno bene quei decerebrati che vanno in giro quadridosati con la mascherina mentre nuotano nel mare: azzeramento del pensiero e via perché tanto… noi cosa ci possiamo fare se addirittura le elezioni del Presidente degli Stati Uniti sono state falsate, se migliaia di cittadini sono stati ingiustamente privati del diritto di voto (e di quello di protestare per esso), se nell'acqua del rubinetto circola l'arsenico e ci dicono invece che è ottima, se dobbiamo scontare anni per minime infrazioni mentre chi escogita truffe miliardarie la fa sempre franca?Basterebbe ragionare per qualche minuto sulle notizie del giorno per capire che viviamo due vite parallele in cui molti come noi devono lottare per un avere un lavoro sottopagato che non gli permette ormai di avere nulla ed altri che invece sono sempre più ricchi ed intoccabili. Ma abbiamo voglia di capire che le nostre esistenze sono davvero pilotate ad un livello più alto e che difficilmente usciremo dal mucchio di cacca da cui siamo circondati?
Il libro di Michael Moore è una denuncia scritta in modo diretto, provocatorio ma anche divertente che si legge bene senza cadere nella depressione.
Tra le pagine che mi hanno colpita di più ci sono sicuramente le tre finali in cui Moore, un americano che ha scritto questo libro a fine 2001, riflette sulle stranezze delle nuove regole imposte per i viaggi aerei dopo gli attentati dell'11 settembre. Moore parte da un'osservazione fatta in prima persona: dopo l'11/9 non è stato più possibile portare a bordo armi, coltelli, taglierini, forbicine, ferri da calza, aghi per cucire, manganelli, aspiratori di foglie (!), cavatappi, tagliacarte e ghiaccio secco. Ma accendini e fiammiferi si! Pare infatti che la lobby dell'industria del tabacco avesse fatto pressione sull'amministrazione Bush per eliminare accendini e fiammiferi dagli oggetti pericolosi da portare a bordo e... leggete qui a destra e sotto:
e se pensate a cosa ha twittato proprio recentemente il portavoce del ministero degli esteri cinese…
Ma Moore non parla solo di elezioni e corruzione, parla anche del sistema scolastico scadente, del sistema di previdenza sociale inesistente, del costante problema dell'integrazione dei neri (sottopagati, mal istruiti e discriminati), del sistema legislativo inefficiente con un grande pregio: non risultare mai noioso o pesante.
Il libro è datato ma forse on-line riuscite ancora a trovarlo e a notare una volta di più, forse, come le cose intorno a noi siano strane e poco limpide.
E quando pensiamo che da soli possiamo fare poco per le ingiustizie di questo mondo forse potremmo pensare che cercare di informarsi è il meglio che possiamo fare. Almeno per noi stessi.
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