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Prima di parlarvi di Andare a quel paese, il libro di Canestrini, voglio dirvi due parole sull'autore. Seppur non conoscendolo di persona, Canestrini mi è sembrato un uomo intelligente e di cultura che mi ha fatto pensare al tema vacanze come mai avevo fatto prima.
Suddiviso in sei capitoli e due appendici, Andare a quel paese in qualche modo smonta il mito dell'andare in vacanza e soprattutto invita i lettori (turisti e/o viaggiatori) ad aprire gli occhi su questa industria tra le più ricche del mondo (tristemente insieme a quelle delle armi, dell'elettronica, delle automobili, delle droghe e del petrolio!).
Se con gli anni il diritto alla vacanza sembra essere diventato un diritto fondamentale della persona umana è anche vero che
"chiunque ne capisca un po' di tattica militare sa che l'efficienza nella gestione dei grandi numeri comporta l'azzeramento delle esigenze particolari e la strutturazione dei rapporti secondo una rigida gerarchia".Perché… ci avevate mai fatto caso che passiamo un anno ad aspettare e programmare delle vacanze i cui giorni non sono liberamente scelti da noi ma dalle nostre aziende? I datori di lavoro "concedono" le ferie, solo poche settimane consecutive se va bene, se no obbligandoci a frazionarle concedendoci piccoli viaggi durante l'anno da cui spesso si torna più stanchi di quando si era partiti.
Se solo cento anni fa viaggiare era considerato da élite, da ricchi , oggi, grazie ai low cost e ai soggiorni brevi, il turismo è diventato di massa. Con tutto quello che comporta una mole enorme di persone che si sposta per il globo alla ricerca di un'esperienza unica ed indimenticabile ma troppo spesso maleducata e non sostenibile.
A tal proposito c'è una pagina molto interessante di Andare a quel paese che riporto nella foto qui a destra.Insomma questo libro di Duccio Canestrini mi ha fornito interessanti spunti di riflessione e sicuramente mi ha invogliata a vivere le prossime vacanze con un nuovo spirito.
Una corposa parte del libro, più di cinquanta pagine, è dedicata ai codici etici per un turismo migliore (Carta di Lanzarote, carta dei viaggi sostenibili ecc.).
Tra i codici che mi sono piaciuti di più c'è quello del Centro per il turismo responsabile che vi riporto qui sotto:
Tra gli ultimi consigli di Canestrini:
- fare meno foto
- parlare di più con le persone del luogo
- prendere appunti
- trovare un oggetto-ricordo che non sia un prodotto di un negozio do souvenir
- una volta a casa… raccontare le vacanze solo su richiesta e brevemente (perché alla fine la natura umana esce sempre e raramente agli altri frega qualcosa delle tue esperienze)
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