Sono all'interno di un ascensore grande, di quelli del tipo da ufficio che portano almeno otto persone. Sto scendendo e appena si aprono le porte mi butto fuori. Pensavo di essere già a piano terra ed invece sono al quarto! Rientro. Davanti a me un uomo, mi sorride. Gli dico: "sali?" Mi guarda interdetto, la ventiquattro ore in una mano, la giacca nell'altra. Ha un sorriso sorpreso, tirato, mi risponde titubante: "ma... non so se si può". Non ha mosso neanche un capello. E' rimasto immobile, fisso. Gli sorrido: "allora aspetta. E spera!". Mentre le porte si chiudono lo vedo sorridere di gusto, quasi con piacere.
Chissà cos'avrà pensato!
"l'ho scampata grossa"?.
"Speriamo che le porte si chiudano in fretta"?
"Meglio soli che male accompagnati"?
"abbiamo tolto ieri le mascherine come posso però condividere di già un ascensore con una sconosciuta?".
A me è rimasto solamente in mente il suo dilemma talmente forte da non fargli muovere neanche un muscolo: "non so se si può".
Come hanno ridotto la gente, davvero inquietante.
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