Quando ho trovato questo libro in uno spazio bookcrossing ero veramente entusiasta e curiosa, lo ammetto. Avevo spesso sentito parlare di sadismo e del marchese de Sade ma in verità non avevo la minima idea della trama de Le 120 giornate di Sodoma.
La sinossi del libro penso solletichi la curiosità anche dei lettori più puritani "Quattro personaggi… si isolano in un inaccessibile castello insieme a 42 persone di ambo i sessi, destinate ad essere utilizzate come strumenti di piacere" però secondo me pochi si aspettano il genere di descrizioni che arriveranno dopo.
Dopo poche pagine infatti viene descritto con ingenuità e divertimento l'incesto per proseguire poi con il culto del sesso anale e non pochi accenni alla pedofilia. Già questo basterebbe ad indisporre il lettore medio che rimane man mano frastornato dal tono godereccio con cui vengono descritte minuziosamente azioni spesso spregevoli (tra cui perfino avvelenamenti ed omicidi).
Una delle cose più inquietanti è che il lettore non ha neanche la rassicurazione che sia solo finzione poiché, se andate a cercare online qualche cenno sulla biografia di de Sade, rimarrete sconvolti dalle inquietanti analogie tra la vita dell'autore e quella dei protagonisti del libro (tipo che fu accusato di aver rapito e torturato una donna!).
C'è da tenere però presente una cosa: Le 120 giornate di Sodoma è un'opera parziale ed incompleta la cui versione che si legge oggi è opera di interpretazioni ed aggiustamenti di altre persone. De Sade infatti scrisse questo testo su un rotolo mentre era incarcerato nella Bastiglia ma quando lo trasferirono nel manicomio di Charenton non gli permisero di portarsi via nulla e quindi lui non seppe più che fine fece. Lo recuperarono altre persone che lo diedero alla stampa nei primi decenni del Novecento. Un libro interessante che descrive bene la situazione dei testi tradotti e riportati negli anni con altri intenti e significati è La pratica del falso che vi consiglio davvero di leggere.
Dopo circa settanta pagine è de Sade stesso a spiegare lo scopo di questo libro: "molte delle deviazioni che vedrai descritte ti spiaceranno, si sa, ma ve ne troverai alcune che ti scalderanno al punto di costarti qualche scarica, ed ecco tutto quello che ci occorre. Se non avessimo detto tutto, tutto analizzato, come vorresti che avessimo potuto indovinare quel che ti va bene? Sta a te prendere e lasciare il resto; un altro farà altrettanto; e così poco a poco, tutti troveranno quel che loro conviene".
Dopo cento pagine ho deciso di abbandonare la lettura di questo libro e ho capito di aver fatto la cosa giusta quando, saltando alle pagine finali, ho trovato descritte alcune (delle centinaia di) atrocità inflitte ai giovanissimi personaggi del libro. Davvero disturbante.
La situazione inventata da De Sade mi ha fatto venire in mente l'esistenza, seppur poco conosciuta qui da noi in Italia, dell'isola di Epstein su cui pare si compiessero abomini e violenze simili a quelle descritte dallo scrittore francese:
Insomma cosa dire: un libro sul sesso in tutte le sue forme ed espressioni, soprattutto le più estreme e pericolose che mi chiedo come possa trovare ancora spazio nelle librerie contemporanee.
Per le recensioni di libri meno sconvolgenti e sadici cliccate qui.
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