Come agisce, come nasce, come si supera. (link recensioni libri)
Correva l'anno 1998 e Rush W. Dozier Jr. pubblicava questo libro col titolo Fear Itself e a leggerlo oggi, ventiquattro anni dopo, fa quasi impressione: possibile che qualcuno ai piani alti abbia deciso (ancora una volta) di usare la paura per manipolarci e sottometterci? Dopotutto già molti anni fa Richard Nixon disse: "La gente risponde alla paura, non all'amore". E Dozier prosegue così: "società relativamente paurose hanno più facilmente governi oppressivi, diritti civili limitati, resistenza al cambiamento e ostilità verso gli estranei". Vi ricorda qualche cosa?
Chi di noi non ha mai avuto paura?
La paura è un sentimento universale che contraddistingue uomini ed animali e che, nel peggiore dei casi, rovina la vita fino a farla finire prima del tempo. Pensate ad esempio alle persone che negli ultimi due anni e mezzo hanno smesso di vivere per paura di morire a causa di un virus che prima di minare il loro sistema immunitario ha minato la loro mente.
La paura "primaria" è quella di morire ed un pensiero molto interessante a questo proposito lo potete trovare nel Trattato del ribelle di Ernst Junger.
Dozier Jr., giornalista e scrittore, ha suddiviso I perché della paura in tre parti (Le origini della paura, Manifestazioni della paura e superare la paura) e dodici capitoli:
- Che cos'è la paura
- la scienza della paura
- Lettura del pensiero
- Perché proviamo paura
- I bambini e la paura
- Paura dell'ignoto
- Dall'ansia al terrore
- Il piacere della paura
- Le malattie da paura
- Il paradosso del suicidio
- Fusione tra corpo e mente
- Controllo cosciente
e devo dire che è stato un libro molto interessante anche se non sempre scorrevole visto che tratta
dettagliatamente delle parti del cervello e del suo (intricatissimo) funzionamento.Incontrerete amigdale, sistemi limbici, lobi parietali, lesioni temporali, neuroni, connessioni, materia grigia, ipotalamo, ippocampo insomma una varietà di termini tecnici che potrebbero risultare ostici e difficili da memorizzare però, fortunatamente, Dozier arricchisce il testo con numerosi esempi che rendono più chiare le descrizioni.
Se riuscirete a superare il secondo capitolo (La scienza della paura) che è quello più tecnico, poi secondo me arriverete perfino ad appassionarvi a I perché della paura e avrete numerosi spunti da condividere con i vostri amici e delle nozioni in più per analizzare la realtà che vi circonda (arrivando perfino a comprendere i meccanismi dietro l'irrazionale paura dei serpenti di vostra madre che tutti i torti non ha visto che "certe paure hanno radici profonde nel nostro patrimonio evolutivo" e ci sono oltre a quelle del buio, dei luoghi pubblici e dell'acqua profonda anche proprio la paura di ragni e serpenti).
Tra gli aspetti più noti e sorprendenti della paura c'è quello di essere estremamente contagiosa e Dozier analizza dettagliatamente cosa accadde nel 1938 quando Orson Wells lesse alla radio La guerra dei mondi scatenando il panico nella popolazione americana. Molti furono quelli che credettero ad una reale invasione aliena e sapete che le persone con minore istruzione e limitata capacità critica sono quelle che cedono più facilmente al panico? E poi vi chiedete come mai le scuole di oggi siano scadenti…
Sempre a proposito del contagio da paura: lo sapevate che presso gli eserciti più grandi del mondo gli ufficiali impegnati in prima linea sono legalmente autorizzati a far fucilare sul posto il soldato che, colto dal panico, fugge davanti al nemico?
Lotta o fuga?
Dinnanzi ad un pericolo ogni persona reagisce in modo differente ma tendenzialmente le persone reagiscono lottando con rabbia, scappando con agitazione o... bloccandosi totalmente. Prevedere come si reagirà ad una situazione di pericolo non è possibile in anticipo ma Dozier Jr. nel finale suggerisce anche dei modi su come gestire al meglio una possibile paura (emblematico il caso di due coniugi durante un dirottamento aereo).
E se non bastassero le nostre paure… "viviamo in un mare di paura alimentato quotidianamente fa fiumi di informazioni allarmanti riversati dai mass media". Provate a fare un "gioco": segnatevi su un foglio ogni servizio di un telegiornale e provate a fare caso se le notizie veicolate sono rilassanti o allarmanti. Il risultato vi inquieterà!
Ma... la paura è sempre negativa? No, e non solo perché principalmente "guida" il nostro sistema di difesa senza il quale andremmo incontro a morte certa prematuramente ma anche perché a volte può essere addirittura un piacere. In che modo? Pensate alle giostre che fanno fare il giro della morte o sparano in cielo a velocità vertiginose! "Sopravvivere al terrore provoca spesso il rilascio di un flusso di sostanze neurochimiche simili all'oppio". Attività quindi come il paracadutismo, il bungee jumping e le montagne russe "sono un sistema con il quale possiamo aumentare la nostra paura in ambiente controllato". Perfino mangiare peperoncino è qualcosa di pauroso che però è in grado di procurare piacere (ecco perché a chi piace il piccante lo ricerca sempre più forte). C'è però un pericolo anche qui: "il piacere della paura può diventare una forma di assuefazione" facendoci ricercare cose sempre più paurose e rischiose e "assomiglia all'assuefazione sviluppata dal tossicodipendente verso la droga"!
In uno degli ultimi capitoli Dozier affronta due temi molto delicati come quelli della depressione e del suicidio e fa riflettere sull'atteggiamento generale delle persone nei confronti dei depressi (spesso trattati come malati di serie B). Sembrerà banale ma l'autore de I perché della paura sostiene che "una risata è la cura migliore… in quanto scatena la reazione di rilassamento del sistema nervoso autonomo che porta ad un improvviso dissolversi della paura". Provare a ridere non costa nulla, no?
Vi saluto così ricordandovi che avere paura è normale ma che dobbiamo cercare di reagire e di non farci immobilizzare da ansie e situazioni. Forza e coraggio a tutti!
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