Per vincere sul green e nella vitaCome non farsi conquistare da un sottotitolo così?
Avevo grandi aspettative quando ho comprato questo libro e non perché avessi alcuna intenzione di iniziare a giocare a golf! Me l'aveva segnalato un giocatore di pallavolo di cui ho seguito un corso on-line e fa parte di quella serie di libri che ridefinisco in qualche modo il concetto di allenamento e talento, percorso di scoperta che ho intrapreso dopo aver letto l'interessantissimo libro "Bounce" di Matthew Syed.
"Gli Inner Game Books sono una serie imprescindibile per chiunque, in qualsiasi campo, voglia migliorare il proprio rendimento". New York Times.
Eh si perché questo dedicato al golf non è l'unico libro sul gioco interiore scritto da Timothy Gallwey ma fa parte di una serie che comprende:
- tennis
- sci
- vincere
- musica
- lavoro
- stress
Questo di cui vi parlo oggi è il quarto libro della serie ed è stato pubblicato per la prima volta nel 1979 col titolo originale THE INNER GAME OF GOLF. Se penso che dopo oltre quarant'anni in Italia molti allenatori ancora non ne conoscono le idee mi vengono i brividi: come si può essere così indietro?!
Prima ancora del libro stesso mi ha colpito la frase di Maharaji scelta in apertura: "Per essere un allievo bisogna avere molta fiducia, ma non nel maestro. Per essere un allievo bisogna avere fiducia in sé".
Il libro poi, anche se logicamente è tutto incentrato sul golf, contiene importanti concetti che potrebbero applicarsi ad altri sport e nella vita in generale.
Per chi non conosce il golf o non l'ha mai praticato, come me, non è facilissimo comprendere la tecnica ma il glossario nelle pagine finali aiuta a farsi un'idea di quello di cui sta parlando l'autore.
Ma il gioco interiore che cos'é? Riporto dal sito Chi è Timothy Gallwey - Fondatore del Coaching e dell'Inner Game (giocointeriore.it): "Il Gioco Interiore di cui Gallwey ebbe intuizione e che è il fulcro del suo lavoro e di ogni sua opera è la partita che si gioca nella testa dello sportivo, sia in fase di allenamento sia durante le gare. Si tratta di un meccanismo, talvolta inconsapevole, che nel tempo si radica e amplifica al punto da diventare determinante per l’esito della prestazione.
Resosi conto di quanto accadeva nella testa dei suoi allievi durante le lezioni, del modo in cui si ripetevano quanto ascoltato, si rimbrottavano quando
sbagliavano, si frenavano per qualche ragione, Gallwey decise di cambiare metodo, scegliendo di lasciare fare, cercando semplicemente di aiutare chi stava allenando a focalizzare l’attenzione sul qui e ora e a distrarsi dal Gioco Interiore indirizzando l’attenzione su elementi neutri, come il respiro.
Da quanto osservato e dai cambiamenti notati intervenendo sul suo stesso modo di insegnare, Tim Gallwey ha dedotto una serie di insegnamenti e di strumenti la cui importanza riguarda, in particolare, tre aspetti utili a ottimizzare la performance:- La Focalizzazione dell’attenzione sul momento presente
- La conoscenza e l’uso delle Potenzialità personali
- Il Piacere di imparare e di fare"
Dopo i primi capitoli mi sono rivista nei momenti più critici della mia carriera pallavolistica, quando a volte i dubbi (e il mio giudice interiore) erano così forti da farmi irrigidire e da condurmi a risultati pessimi. Soprattutto al servizio.
Grazie alle pagine de "Il gioco interiore nel golf" ho potuto rivedere chiaramente nella mia mente alcune situazioni vissute in palestra, sia da giocatrice che da allenatrice; sono riuscita a cogliere le sfumature che mi erano sfuggite in quei momenti ed è stato liberatorio ed entusiasmante pensare che ci fosse una soluzione a quei problemi e a quelle paure, un nuovo modo di pensare allenamenti e pratica tanto forte da farmi tornare la voglia di andare in palestra. Peccato che mi sia proibito per l'assurda politica vaccinale (e dittatoriale) italiana 😟
Quindi purtroppo per ora le intuizioni e le scoperte fatte grazie a questo libro di Gallwey devo lasciarle tra le conoscenze che spero un giorno di poter ritirare fuori nell'ambito che a loro più si addice: quello di una pratica sportiva libera ed appassionata.
Sicuramente uno dei capitoli de "Il gioco interiore nel golf" che mi è piaciuto di più è stato il sesto intitolato "Scoprire la tecnica", quello in cui invita i praticanti di tutti gli sport a fidarsi maggiormente delle proprie sensazioni e a ricercare una sorta di apprendimento naturale.
I capitoli per me più noiosi sono stati invece il settimo e l'ottavo poiché sono incentrati sulla tecnica del golf e sugli esercizi da provare a mettere in pratica in allenamento e/o partita.
Il nono capitolo è intitolato "Sulle crisi, i trend positivi e le false aspettative: scendere sotto gli ottanta" è molto interessante ed affronta una delle cose che mette più in difficoltà nella vita in generale, non solo nello sport: avere a che fare con le proprie aspettative "convinzioni fondate sul passato capaci di condizionare il futuro".
Cosa pensereste se vi dicessi che a volte, il nostro peggior nemico, siamo noi stessi? Gallwey lo spiega bene nel sotto capitolo "Il giocatore delle tre palle":
Insomma per me il gioco interiore di Timothy Gallwey è stata una scoperta sorprendente che mi ha fatto ripensare con altri occhi all'attività dell'imparare e del mettersi in gioco. Spero di riuscire a leggere al più presto gli altri libri dedicati al gioco interiore. Nel frattempo guardate qui
tutti i libri letti e recensiti. Buona lettura e W i libri!
Citazioni:
"Il dubbio è la causa principale d'errore negli sport" eppure nessuno di noi è nato nel dubbio. Da piccoli siamo stati esseri entusiasti che nessuna caduta poteva frenare. "Il dubbio è qualcosa che apprendiamo o accettiamo lungo il cammino".
"Il segreto per accrescere il controllo sul corpo è accrescerlo sulla nostra mente"
"Beato chi non vive di aspettative perché non rimane deluso"
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