quante volte vi siete fatti questa domanda? E oggi potrei aiutarvi non solo a darvi una risposta ma delle idee, giochi, esercizi e suggerimenti per renderlo ancora più felice.
link recensioni libri sui cani
Quello di oggi infatti non è un post su una mia riflessione ma due parole su un libro che ha proprio quella domanda come titolo! Si tratta del testo del veterinario francese Joel Dehasse intitolato appunto "Il mio cane è felice?".
Erano anni che cercavo questo libro e, per non farvi perdere tempo, vi dirò subito che nonostante sembri introvabile potete rivolgervi agli editori per averne una copia. Il sito dove ordinarlo è questo: Point Veterinaire Italie Srl - Libreria - Il mio cane è felice?. A differenza dei soliti siti di acquisti on-line, il servizio clienti di questa azienda è stato molto cortese (mi hanno contattato più volte per darmi i tempi e riscontri della spedizione).
Nonostante sia un testo del 2009 penso sia uno dei libri che ogni persona intenzionata a vivere con un cane (o che già ci vive) dovrebbe acquistare e leggere per primo. Perché? Perché spiega che l'animale con cui abbiamo deciso di vivere la nostra vita non è un peluche animato a cui basta dare acqua e cibo e qualche breve uscita per renderlo (e renderci) felice.
Molti dei "disagi" o dei "disturbi" dei cani vengono ancora, purtroppo troppo spesso, attribuiti dai loro proprietari a cattiva indole, a voglia di fare dispetti, addirittura a "mancanze congenite" di questi splendidi animali che, secondo l'autore, sono solo estremamente annoiati. Dehasse arriva perfino a dire che oltre l'80% dei cani che vivono in famiglia sono annoiati e quindi sfogano le loro energie in quelli che le persone definiscono comportamenti anomali o problematici.
Molti pensano, erroneamente, che il cane voglia solo mangiare e dormire tutto il giorno senza tener presente che questi animali, che ci accompagnano da millenni, sono esseri assolutamente intelligenti e capaci, desiderosi di darsi da fare. Il fatto è che, me ne accorgo mentre scrivo, noi umani siamo il "problema", noi bipedi che non siamo più abituati a
darci da fare: se ci pensate ormai molti di noi non escono neanche più per andare a lavoro! Passiamo da uno schermo all'altro: pc, telefono, televisore, rimanendo sempre seduti. Siamo diventati sempre più indolenti: neanche cuciniamo più e abbiamo gli schiavetti che ci portano il cibo a casa (loro si belli in forma visto che passano le giornate a pedalare). L'attività motoria è ormai un miraggio, al massimo si cammina fino alla macchina. Ovunque si vada poi ci si siede: teatro, ristorante, amici. Morale: siamo diventati degli esseri inattivi insofferenti dei bisogni dell'altra specie con cui abbiamo deciso di condividere casa e vita, ovvero i (poveri) cani.Conosco una famiglia che porta fuori il cane UNA volta al giorno. Ed al rientro gli lava sempre le zampe. Nel mio quartiere c'è gente che, cronometro alla mano, fa star fuori il cane, sempre nella solita aiuola, 4 QUATTRO MINUTI. C'è chi mi ha chiesto se, prendendo un cane di piccola taglia, poteva evitare di uscire e fargli fare i bisogni solo sulle traversine. C'è chi non esce se piove. C'è chi non libera mai il proprio cane neanche all'interno delle apposite aree recintate. Ma soprattutto la maggior parte di loro pecca di un maltrattamento meno visibile ma non meno grave, quello di "abbandonare" i cani a se stessi. Ma perché si adotta un cane se poi non si vuole avere a che fare con lui?
Pensateci per un attimo: noi possiamo guardare la tele, leggere un libro o chiamare un amico rimanendo fermi seduti nello stesso posto. Possiamo quindi svagarci senza muoverci mentre il cane ha bisogno di movimento e di… annusare, annusare, annusare. Si può quasi dire che loro vedano il mondo col naso. Eppure quante volte si vede per strada gente che solleva di peso il proprio cane colpevole di annusare intensamente per terra? E quando raspa il prato o quando mangia l'erba? Se ci pensate un attimo lo capite anche voi quanto siamo ingiusti certe volte con quelli che dovrebbero essere i nostri migliori amici e che invece trattiamo peggio degli schiavi. Ho visto tantissima gente strattonare i cani perfino quando stavano cacando!!!
Ma quindi come rendere felice il proprio cane? Prima di tutto rispettandolo.
E cosa vuol dire rispettarlo? Conoscerlo e sapere quali sono i suoi bisogni. Per farlo si può "seguire" la piramide di Maslow in cui vengono elencati i vari bisogni di un essere:
- di sopravvivenza e di sicurezza (paura, freddo, fame, dolore, sonno)
- istintivi e biologici: caccia, sesso, OCD
- sociali e ludici
- psicologici e di sviluppo personale
- Attività di sicurezza
- Attività alimentare
- Attività di caccia
- Attività sessuale
- Attività sociale
- Attività aggressiva
- Attività locomotoria
- Attività vocale
- Attività masticatoria
- Attività di gioco
- Attività intellettuale
- il mondo del cane
- tutti i cani sono attivi
- l'attività in formula
- la gerarchia delle attività
- le regole del gioco
- le varie attività elencate sopra
- i giochi di società
- i giochi indispensabili (o futili)
- tocca a voi giocare!
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