Il tomo è elegante e massiccio, con un intenso primo piano di Jobs su uno sfondo bianco a lui tanto caro.
Qui un estratto in inglese.
Di Jobs, prima di leggere questo libro, non sapevo molto. Per una serie di fattori non sono neanche mai stata una fan della Apple anche se ho sempre ammirato i loro prodotti dallo stile inconfondibile ed unico.
Seicento pagine sono tante e a volte sono state anche pesanti, soprattutto quando Isaacson si è soffermato sui dettagli tecnici del lavoro di Jobs in merito alla progettazione e programmazione dei pc. Metteteci poi il fatto che da questo libro Jobs ne esce si come un genio ma anche come uno stronzo di prima categoria che ci ho messo quasi due settimane a finirlo.
Isaacson ci ha tenuto a precisare che
non ha edulcorato i lati peggiori del carattere di Jobs ma alla fine, quando ho chiuso il libro, mi è rimasto poco di Jobs persona. Tutto il libro è abbastanza impersonale forse per il fatto che non è stato scritto dal protagonista ma da un giornalista che ha riportato i fatti salienti della vita di Jobs raccontando i suoi successi imprenditoriali a discapito del suo lato umano.Eppure Isaacson parte da lontano, dalle origini di Jobs, neonato di una coppia di laureati non sposati dato in adozione ad una famiglia modesta. La vita di Jobs viene descritta come un crescendo, come quella di un essere arrogante il cui genio lasciava di stucco ed affascinava: i genitori biologici avevano fatto promettere a quelli adottivi di mettere via dei soldi per mandare il ragazzo al college. Cosa che risulta un po' forzata: la famiglia adottiva di Jobs viene descritta del ceto medio, con il papà appassionato di auto che arrotondava il suo stipendio aggiustando e rivendendo automobili. Della mamma si sa ben poco ma come del resto di tutte le altre persone della vita di Jobs che sembrano comparse neanche troppo fondamentali. La famiglia povera di Jobs riesce a mandare il figlio all'università di Reed, una delle più care del paese: ma com'è possibile? Il ragazzo poi, preoccupato dai soldi spesi dai genitori (ma soprattutto deluso dai corsi di quel college), molla dopo sei mesi. Quindi il grande Steve Jobs non era neanche laureato (giusto per far capire che una mente brillante non ha bisogno di un attestato per emergere). Ma uno dei suoi discorsi più interessanti lo fece presso un'università durante il conferimento dei diplomi (qui il testo completo e qui sotto il video).
Quindi consiglio questo libro agli appassionati dei prodotti Apple e ai curiosi delle grandi personalità. Per il resto in questo libro non troverete molto altro, quantomeno non troverete la persona Steve Jobs ma solo la personalità Steve Jobs e le sue invenzioni capaci davvero di rivoluzionare la nostra vita prima ancora che ci accorgessimo di averne bisogno. iPod su tutti, per me che da sempre sono stata fan della musica e soprattutto della musica portatile prima con i walkman e poi con i lettori musicali. Io non ho mai comprato un prodotto Apple ma ricordo ancora quando durante un giro con Cam al parco ho trovato per terra un oggetto dorato: era un iPod nano, funzionante! Quando l'ho attaccato al pc di casa non potevo credere di essere entrata in possesso di un prodotto che consideravo (ed era) così d'élite (anche se poi non lo trovai così facile da utilizzare senza schermo e tasti!). E dopo aver letto questo libro penso che alla fine Jobs sia proprio riuscito a realizzare la sua "missione": dei prodotti che oltre che funzionanti fossero esteticamente molto belli. E dei prodotti Apple si può dire tutto tranne che non fossero e siano dei prodotti molto più belli della media in circolazione. Jobs come Dostoevskij: La bellezza salverà il mondo.
Note:
- abbandonato dai genitori naturali
- intelligenza notevole: gli fanno saltare un anno a scuola
- alle elementari faceva scherzi tremendi
- a 13 anni ha chiamato uno dei due della Hewlett-Packard (HP) per farsi spedire un pezzo che gli serviva
- fa solo sei mesi di college
- a vent'anni passa quasi un anno in India
- è stato quasi tutta la vita vegetariano / vegano
- camminava spesso scalzo
- a 23 anni ha avuto una figlia che ha riconosciuto solo anni dopo (è diventato papà e ha abbandonato la figlia come i suoi genitori avevano fatto con lui)
- ha ideato il Macintosh
- a 25 anni era già super miliardario
- a 30 anni è stato cacciato dalla Apple
- ha creato la Next
- ha creato capolavori con la Pixar
- ha ideato l'iPod - l'iPad e l'iPhone
- era fissato con la semplicità
- era maniacale
- era aggressivo e maleducato
- le persone che lavoravano per lui spesso stavano in ufficio 90 ore a settimana. Per mesi
- per lui il mondo si divideva tra eroi e merde
- ha raccolto mele
- si è sposato e ha avuto tre figli
- il figlio maggiore e maschio sembra fosse il preferito (è medico)
- si è ammalato di tumore al pancreas
- ha provato cure alternative
- non ha mai messo la targa alle sue automobili
- parcheggiava nel posto dei disabili
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