Questo film lo potete vedere su Netflix col titolo originale: The Unforgivable. E a differenza di molti altri titoli recenti della piattaforma di streaming questo secondo me è un buon film.
Protagonista ancora, dopo tanti anni, una Sandra Bullock davvero convincente capace di rendere umano e verosimile il suo controverso personaggio.
Ruth esce di prigione dopo vent'anni e la nuova vita è brutta e difficile come quella di prima: condivide una stanza con tre tossiche e ha un doppio lavoro: di notte in pescheria, di giorno falegname per una ONG. Stringe amicizia con un collega che però quando scopre il motivo della sua detenzione non vuole più avere nulla a che fare con lei e viene seguita, a sua insaputa, dai figli del poliziotto che ha ucciso. Per una fortunosa coincidenza scopre che il nuovo proprietario della sua ex casa è un avvocato e gli chiede di aiutarla per contattare la sorellina che non vede da tutto quel tempo. I genitori adottivi di Katie però non vogliono che Ruth rientri nella sua vita ma una svolta inaspettata permetterà alle due donne di ri-intrecciare i loro cammini…
The Unforgivable è bello perché non mostra la protagonista come una povera vittima ma
non la dipinge neanche come una reietta che merita il peggio: questo film ha il pregio di mostrare la difficoltà di una persona nel cercare di essere riammessa in società dopo aver scontato una pena in carcere. Il poliziotto che segue Ruth nel suo percorso fuori dal carcere forse è esagerato ma esemplifica bene quello che la società pensa delle persone come lei: una volta che hai ucciso un poliziotto sarai sempre un assassino di poliziotti. E per questo motivo Ruth viene anche menata da una collega nell'indifferenza della gente. E per questo motivo la rabbia dei due orfani ormai cresciuti sembra quasi giustificata: perché lei può rifarsi una vita mentre il loro padre è morto da anni? Meno condivisibile la loro rabbia dopo tutti quegli anni, il loro desiderio di fare occhio per occhio e di rifarsi sulla sorellina di lei!The Unforgivable ha un colpo di scena inaspettato nel finale: quando Ruth vuole andare a sentire suonare sua sorella e chiama il suo avvocato che però ha rinunciato al suo caso. Si presenta a casa della moglie che la tratta malissimo e le dice di non farsi mai più vedere lì, lei reietto della società e Ruth ha uno sfogo in cui confessa che non è stata lei ad uccidere il poliziotto ma... la sorellina! Quindi la galeotta assassina che tutti finora hanno trattato di merda e bistrattato… non esiste più. Rimane solo la tragedia che, per evitare conseguenze alla sorellina di cinque anni, Ruth decise di prendersi la colpa e la pena e tutto cambia, sia negli occhi della moglie dell'avvocato che in noi spettatori. Ruth viene accompagnata al saggio ma poi riceve una telefonata che la avvisa che sua sorella è stata rapita e raggiunge una ditta isolata dove trova il rapitore (il figlio del poliziotto ucciso). Rapitore però che ha fatto un enorme sbaglio: ha preso la sorellastra di Katie! Fortunatamente fuori la moglie dell'avvocato ha avvisato la polizia e all'interno del capannone il ragazzo non ha il coraggio di far male alle due donne che vengono liberate senza colpo ferire. Quando sta per tornare a casa Ruth vede l'ambulanza che ha soccorso la ragazzina e che ora è circondata dai genitori e da Katie. Quando i loro occhi si incrociano si riconoscono subito e Katie, senza dire una parola, si avvicina a Ruth e la stringe in un abbraccio infinito.
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