Titolo originale: Young Frances
Frances è una paralegale che passa una quantità immane di ore a lavorare, senza una vita sociale e con un'insonnia grave. Condivide l'appartamento con Vickie, un'aspirante attrice che parte per Hollywood per l'occasione che aspettava da una vita. E lei? Il duro lavoro l'ha ripagata: è stata promossa ma si chiede se è davvero quello che vuole dalla sua esistenza mentre Peter l'aspetta sulla porta…
Dopo aver letto questa graphic novel di Hartley Lin, autore canadese, ho deciso di leggere qualche altra recensione on-line e ne ho trovate di carine, sicuramente più approfondite e dettagliate della mia:
- Come la gente normale su Fumettologica by Valeria Righele
- il parere della lettrice geniale
- La sig.ra Moriboshi sul fumetto di Hartley Lin
nonostante quei pareri a me, "Come la gente normale", non è piaciuto molto . E vi spiego perché: per prima cosa Frances non vive bene. Si lamenta sempre, ha mille pensieri e non riesce a dormire, mai. Non ha amici, non esce e sembra quasi non avere desideri. Le uniche cose che fa sono andare a lavoro, lavorare e provare a dormire. In una vignetta si dice anche "Una vita è tutto quello che ho" eppure non sembra fare mai qualcosa per cambiarla. Come a volte capita a tutti noi, sembra quasi trascinata dentro un torrente da cui non riesce più ad uscire.
All'interno della storia c'è tale Peter, un ex di Vickie che poi si avvicina a Frances che sembra il più carino e simpatico di tutti ma... che anche lui mi scade qualche pagina più avanti. Leggete il perché in un passo dell'intervista del Corriere della Sera ad Hartley Lin proprio a tal proposito:
Poi non mi è piaciuto, ma è una pura questione estetica soggettiva, per il tratto dei disegni, molto simile ad alcune vecchie strisce che si trovavano nei giornali.
Sarà poi che mi ha ricordato la mia ex esperienza lavorativa in cui tutti si affannavano a tentare la scalata sociale all'interno dell'azienda senza accorgersi che:
- non erano l'azienda
- non avevano una vita sociale che non fosse legata all'azienda
- che tutti si sparlavano alle spalle
quest'ultima cosa forse la sapevano e nonostante questo (o forse per questo) ci sguazzavano dentro alla grande.
Insomma ci sono fumetti migliori, quelli di Zerocalcare ed Emil Ferris per esempio!
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