The L World Generation Q l'aveva fatto capire fin dall'inizio: non sarà più solo una serie tv sulle lelle ma coinvolgerà anche altri personaggi, molti dei quali (realmente) transgender.
Ma prima di tutto: dove eravamo rimaste? Cliccate qui per un riassunto.
Da qui in poi spoiler! Ma prima godetevi il trailer:
Nella seconda stagione di The L world generation Q siamo arrivate al matrimonio tra Dani e Sophie. Che ci aveva un po' lasciate con l'amaro in bocca perché col montaggio delle sale d'aspetto degli aeroporti avevamo sperato che Finley e Sophie si trovassero per dare sfogo al loro amore. E invece no, fanno di meglio: Finley arriva sull'altare! Una scena che piace sempre un sacco agli spettatori (anche se chissà se la gradirebbero allo stesso modo nella vita reale!) ma che raramente ha un lieto fine (vedasi anche la stessa situazione tra April e Jackson di Grey's Anatomy).
Il matrimonio di Sophie e Dani va a rotoli ed alla fine, paradossalmente, sono tutti contenti: noi spettatori ed loro due.
L'altra che vede andare a rotoli il suo rapporto è Alice: Nat infatti le rivela di essere poliamorosa ma Alice non ce la fa a condividere l'amata con altre persone e si avvicina al suo editor (che oltre ad essere un uomo è Donald Faison, l'attore di Scrubs con una bella pancetta in più).
Il legame più controverso è, ovviamente, quello tra Shane e Tess perché la prima le ha fregato la morosa, strano, no? E poi perché a furia di lavorare insieme scatta qualcosa…
Si rivede Tina! Che accorre nella city per fronteggiare le ansie di Angie che ha fatto un test del DNA e scoperto di avere una sorellastra e il padre-donatore in fin di vita. La nuova compagna di Tina è insopportabile e ci si ritrova ancora una volta a sperare che la coppia più bella di L world si ricomponga ma Bette rimane la solita fredda caporalessa che pare scaldarsi solo per il lavoro (e neanche la provocante Gigi sembra toccarla più di tanto). Ci riuscirà Pippa? Aspettate l'ultima puntata (se proprio non ce la fate, guardate qui). Carrie regala però la scena più realistica di questa serie tv in cui, dopo l'ennesimo alterco con Bette, scoppia a piangere dopo aver bevuto come se non ci fosse un domani. Riportata a casa a braccia dalle tenerissime Shane e Tess, Carrie si sfoga dicendo di sentirsi fuori posto tra tutte loro e che, sorpresa, non se la sente più di sposare Tina!
Perché dico scena più realistica? Perché Carrie rappresenta la lella più realistica dell'intero cast di The L World Generation Q: col capello brizzolato e a spazzola, i chili in più e gli abiti maschili mentre le altre sono tutte sempre in tiro, truccatissime, magrissime, super-femminili e con tutti quei bellissimi capelli lunghi sciolti così rari nel mondo lesbico da risultare poco verosimili (ma che sicuramente faranno sbavare schiere di donne).
Apriamo un capitolo su Gigi, un bel personaggio usato però secondo me veramente male. Gigi è carina ed interessante ma la fanno diventare una caricatura: prima è il gioppino di Alice e Nat, poi diventa la passatempo di Bette ed infine mette gli occhi su Dani (sperando che la girandola finisca qui). Ecco le relazioni di Gigi sono la cosa peggiore di L world: il far vedere come una persona si sia fatta tutte quelle della compagnia eppure tutto sia perfettamente normale, accettato e sereno. Bah…
La vera rivelazione di questa seconda stagione di L world generation Q è il cambiamento di Micah che prima era una donna ed ora è un uomo ma soprattutto che prima gli piacevano gli uomini ed ora… gli piacciono le donne etero, più precisamente Maribel, la sorella di Sophie!!!
E se siete arrivate fino a qui forse lo saprete già, un happy ending c'è: Sophie si mette con Finley.
I personaggi cambiano, le tematiche si ampliano ma una cosa rimane costante: la quantità di scene di sesso che soddisferanno quasi ogni palato.
In verità c'è anche un'altra cosa "inquietante" che rimane costante: la bellezza da Dorian Gray di Jennifer Beals che nonostante abbia quasi sessant'anni sembra ferma a vent'anni fa mentre il resto del cast accusa, Laurel Holloman su tutte, il passare del tempo ma... rimane una bella compagnia che ha parlato del mondo lesbico quando farlo era un tabù e si poteva solo di nascosto. Grazie ragazze!
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