Titolo originale: OF MICE AND MEN,
120 pagine
Lennie e George sono due amici che si spostano insieme in cerca di lavoro. Il loro sogno è riuscire a raccogliere un gruzzolo di soldi per rilevare una cascina dove allevare gli animali e coltivare la terra liberi ed indipendenti. Mettere via i soldi però non è così facile: Lennie ha un deficit mentale e si caccia spesso in situazioni spiacevoli, l'ultima delle quali li ha costretti a scappare per non essere linciati. Nel nuovo ranch trovano lavoro a spostare sacchi di orzo ma devono fare i conti col frustrato figlio del capo e la sua giovane moglie annoiata. I sogni dei due amici andranno tragicamente in frantumi quando, per l'ennesima volta, Lennie metterà le mani su qualcosa di morbido…
Nonostante "Uomini e topi" sia un racconto lungo più che un romanzo, ci ho messo qualche giorno a leggerlo perché la traduzione a cura di Cesare Pavese era ricca di termini desueti o per me sconosciuti. (qui il link di tanti libri recensiti: vai a vedere!)
Inoltre alcune scene descritte nel racconto di Steinbeck erano così vivide e cariche di tensione da non riuscire a farmi andare avanti velocemente nella lettura (su tutte la scena del
l'uccisione del cane anziano. Candy, che ce l'aveva da quando l'animale era solo un cucciolo, tenta in tutti i modi di rimandare l'uccisione del suo cane ma gli altri nella capanna vedono l'animale solo come un impiccio, un essere ormai inutile emanante cattivo odore e lasciano così che Carlson lo elimini nella stalla. La scena è descritta benissimo, soprattutto nell''angoscia del suo proprietario che non riesce a lottare per il suo amico animale e rimane come impietrito, sdraiato immobile sul letto a guardare il soffitto come sperando che sia tutto un brutto sogno).Molto emozionante è anche l'ultima scena in cui i due amici si "salutano". Se non volete sapere come va a finire "Uomini e topi" non leggete oltre!
Mentre tutti gli uomini stanno giocando coi ferri di cavallo, Lennie è nel fienile col suo cagnolino morto tra le mani. Ancora una volta Lennie è stato incapace di gestire la sua incredibile forza e ha ucciso il cucciolo che aveva tentato di morderlo. Mentre il ragazzone non sa cosa fare col corpo dell'animale arriva la moglie di Curley, il figlio del padrone. Nonostante Lennie le dica che non vuole parlare con lei la ragazza rimane e lo invita ad accarezzarle i capelli per sentire quanto sono morbidi. Una mossa che le costerà la vita. Lennie infatti, come ammaliato dalla morbidezza della chioma della ragazza, non stacca più la presa e quando lei fa per gridare aiuto le tappa la bocca. In men che non si dica la ragazza muore per mano di Lennie che, memore delle parole di George, va a nascondersi nei canneti. Quando gli uomini scoprono il delitto si mettono sulle sue tracce e George riesce a depistarli giusto in tempo per trovare Lennie e parlargli da solo. Mentre i due amici sono sulla riva del fiume si sentono in lontananza le voci del gruppo che vuole linciarlo. Lennie è confuso e preoccupato che George sia arrabbiato ma quest'ultimo mantiene la calma e asseconda, ancora una volta, il desiderio di Lennie di sentirsi raccontare come sarà bello quando avranno una casa tutta per loro, con la loro terra e gli animali tra cui i conigli di cui si occuperà lui. Quando il gruppo inferocito li ha quasi raggiunti George spara alla nuca dell'amico che stava ancora guardando l'orizzonte sognando la loro vita ideale.
Si chiude così "Uomini e topi" di John Steinbeck, il cui titolo è un omaggio dell'autore al pota scozzese Robert Burns autore della poesia "To a mouse" in scozzese stretto che trovate a questo link. Per chi se ne intendesse poco con lo scozzese antico ho trovato una traduzione della poesia To a mouse in inglese moderno qui.
In questo racconto sono toccati questi argomenti:
- la malattia mentale
- il lavoro sotto padrone
- i sogni irrealizzabili
- il razzismo (Crooks, il garzone nero, segregato da solo nella sua capanna)
- il pudore nel mostrare sentimenti per gli animal
- l'amicizia
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