Ciao a tutti,
oggi parliamo di un libro che tutti conoscono di nome ma di cui secondo me pochi conoscono la trama: "Frankenstein ovvero Il moderno Prometeo" di Mary Shelley.
Titolo originale: Frankenstein, or The Modern Prometheus
Scritto nel: 1816
Per capire il titolo del libro secondo me bisogna conoscere chi era Prometeo:
Pensate che questo libro nacque per gioco: l'autrice era in Svizzera col marito e fu ospite di Lord Byron che propose di scrivere una storia di fantasmi. Della compagnia Mary fu l'unica a portare a compimento il "gioco" e a farne un libro, su suggerimento del marito.
- libri recensiti: qui -
Un'altra cosa che bisogna tenere a mente: Frankenstein non è il nome del mostro ma il nome del suo creatore! Victor Frankenstein.
Il libro è lungo poco più di duecento pagine e si legge velocemente. A me è piaciuto!
Trama:
Robert Walton è un uomo assetato di conoscenza che si imbarca su una nave con l'idea di fare un'impresa: arrivare dove nessun uomo è mai arrivato (nei mari più a Nord della Terra). Mentre è bloccato tra i ghiacci, inaspettatamente scorge un uomo gigantesco che corre con una slitta trainata da cani. La visione lo sorprende ma ha poco tempo per rifletterci poiché poco dopo incontra un uomo bisognoso di aiuto che gli racconta l'inquietante e tragica storia della sua vita. Il disperato si chiama Victor Frankenstein ed è giunto fino a lì per dare la caccia al mostro a cui aveva dato vita. Frankenstein era infatti uno scienziato che durante il periodo universitario si era appassionato alla chimica e, ispirato dalle teorie sull'elettricità ed il galvanismo, dopo due anni di lavoro era riuscito a dare vita ad un essere composto da diverse parti di cadaveri. Quando però il mostro aveva aperto gli occhi, Frankenstein si era accorto
dell'atrocità del suo esperimento ed ebbe un cedimento nervoso che lo costrinse a letto per alcuni mesi. Dimenticandosi dell'essere a cui aveva dato vita, Frankenstein viaggiò con l'amico Clerval ma ricevette una triste notizia da parte del padre che gli riferì che il fratellino William era stato assassinato. Tornato al paese natio, Victor scoprì che avevano accusato un'innocente (Justine) per la morte del fratello mentre lui sapeva benissimo che era stato il suo mostro a compiere quel delitto ma non sapeva come fare a denunciarlo. Frankenstein si isolò sui monti dove ebbe un incontro col (suo) mostro che gli confessò di essere infelice perché nessuno voleva avere a che fare con lui anzi tutti lo disprezzavano e temevano solo per il suo aspetto esteriore. Il mostro gli raccontò come aveva passato gli ultimi anni, spostandosi solo di notte e nutrendosi di bacche, venendo aggredito più volte e trovando riparo in un capanno vicino ad una famiglia di povera gente che, nonostante i suoi tentativi per stringere amicizia, lo rifiutò come tutti gli altri. Questo ennesimo dolore fece decidere al mostro di giurare vendetta contro la razza umana visto che nessuno era riuscito ad andare oltre il suo aspetto fisico e ad apprezzare la sua buona natura. Decise allora di rapire un bambino per crescerlo come suo amico e vincere così i pregiudizi degli adulti ma anche quest'ultimo lo trattò male ed il mostro lo uccise (era il fratello di Victor). Il mostro chiese quindi al suo creatore di aiutarlo forgiando un essere femminile come lui con cui condividere la vita nei paesi del Sud America e sparire per sempre dalla sua esistenza. Frankenstein si mise al lavoro riluttante ma poi, spaventato dalla forza dalla cattiveria della sua creatura, decise di abbandonare l'esperimento ed evitare così che due esseri mostruosi potessero portare distruzione tra gli uomini. Il mostro, che sempre seguiva il suo creatore, gli giurò vendetta, promettendogli di uccidere tutti i suoi cari: prima fu la volta dell'amico Clerval (per cui Victor fu anche accusato di omicidio e passò molti mesi in carcere in Irlanda) poi dell'amata cugina Elizabeth con cui si era sposato il giorno prima ed infine il padre che morì di dolore alla notizia dell'ennesimo lutto. Victor decise quindi di rincorrere il mostro fino in capo al mondo, fino ai mari del Nord dove era stato trovato dalla nave di Walton che gli aveva prestato soccorso. Le condizioni di Frankenstein erano però ormai compromesse e morì senza riuscire a portare a termine il suo proposito; il mostro, scoperta la morte del suo creatore ed impossibilitato ad avere ciò che desiderava, scappò via nei ghiacci deciso a mettere da solo fine alla sua triste esistenza.
Morale: il mostro non è nato cattivo ma lo è diventato perché nessuno è mai stato gentile con lui. Neanche Frankenstein gli ha mai dato una possibilità e ha così provato a scacciare il suo dispiacere causandone molti altri senza sapere che questo lo avrebbe appesantito anche di tremendi rimorsi.
- Niente tranquillizza l'uomo quanto un fermo proposito: un punto sul quale l'animo possa fissare la sua vista interiore
- siamo tutte creature incomplete, dimezzate, se qualcuno più saggio, migliore, più caro a noi di noi stessi - e tale è un amico - non ci aiuta a perfezionare la nostra debole, imperfetta natura
- ero guidato da briglie di seta, cosicché il mondo mi sembrava una giostra di felicità
- un'intelligenza media che si impegni assiduamente in un'unica materia, infallibilmente giungerà a conseguire una profonda competenza in essa
- se lo studio a cui ci si dedica tende ad affievolire i nostri affetti, a distruggere i piaceri semplici che nulla può inquinare, allora quello studio è di certo malsano, indegno della natura umana
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