Film ispirato dalla vita di una donna veramente esistita, la paleontologa inglese Mary Anning, autrice di molti importanti ritrovamenti di fossili marini.
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La curiosità di questo film è che nonostante sia ispirato ad una storia vera, l'omosessualità della protagonista è in realtà è solo presunta: non ci sono infatti prove che la Anning fosse lesbica. Ed è una cosa abbastanza strana visto che il film "Ammonite" gira quasi tutto intorno al rapporto della Anning con Charlotte Murchison! Il regista Francis Lee ha difeso questa scelta affermando che spesso numerosi omosessuali sono stati rappresentati al cinema come eterosessuali e lui voleva invertire questo trend!
Le attrici protagoniste sono: Kate Winslet, che interpreta la Anning, ed è molto brava nonostante abbiano fatto di tutto per farla sembrare sciatta e grezza. La sua co-protagonista è
Saoirse Ronan, già vista in pellicole famose tra cui: Piccole donne, Lady Bird, Brooklyn, Grand Budapest Hotel. Eppure per me le due non sono state ben assortite: troppo evidenti i diciannove anni di differenza che rendono la relazione poco credibile.In generale il film "Ammonite" è pesante:
- pochissimi dialoghi
- paesaggio poco sfruttato
- troppa attenzione ai dettagli sul lavoro della Anning
- poca cura nel descrivere la nascita (presunta) del rapporto con Charlotte.
Ad un certo punto ci si chiede: ma perché ste due si piacciono? E' insensato!
"Ammonite" inizia con la Anning che riceve la visita di un "fan" nel suo negozio. L'uomo è con la moglie ma è come se fosse solo visto che la donna si muove come un cadavere ambulante (si intuisce che hanno perso un figlio). Viste le condizioni della consorte, l'uomo la lascia nel paese della Anning per riprendersi e lei va a farsi un bagno. Nell'oceano. In un periodo che sembra inverno. Logicamente si ammala. Ma una febbre a metà ottocento poteva essere letale. Sviene nel negozio della Anning che quindi si sente in dovere di curarla (anche se questo comporta dormire su una sedia di legno). La ragazza si riprende grazie alle cure della taciturna Mary che è andata perfino dalla sua ex per farsi dare un unguento miracoloso. Quando Charlotte guarisce le due iniziano a dormire insieme ma è solo la scoperta di una mega pietra e la conseguente fatica per portarsela a casa tra fango, sudore e legno che fa scattare la scintilla: le due fanno sesso e continuano ad amarsi sotto lo stesso tetto insieme alla mamma di Mary fino a quando il marito di Charlotte non le scrive che manderà una carrozza a prenderla. Le donne si arrendono al destino e si separano e Charlotte non è quasi uscita dal paese che la madre di Mary muore. Lei cade in depressione ma una lettera di Charlotte la rinvigorisce: è invitata a Londra. Quando si rivedono la passione è intatta fino a quando Charlotte non mostra a Mary la camera che le ha preparato. Praticamente la biondina ha convinto il marito a creare in casa una stanza per la sua amante! Mary si sente un uccello esotico in una gabbia d'oro e rimpiange il freddo di casa sua e il suo lavoro e se ne va al British Museum a vedere il primo mega fossile che aveva trovato. Qui, dietro la teca, vede Charlotte.
Oltre quindi alla lentezza e all'inspiegabile legame che nasce tra le due protagoniste c'è anche questo finale che lascia perplessi.
In generale un lesbo-dramma in pieno in cui è difficile salvare qualcosa. Forse solo la recitazione e le poche scene di sesso delle due. Peccato!
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