mercoledì 6 gennaio 2021

Libri al rogo! Riassunto del regno d'incubo e terrore in Fahrenheit 451 di Ray Bradbury

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fahrenheit-451.html
©1953

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Guy Montag è un pirofilo ovvero incendia libri per lavoro. Una sera incontra per strada Clarisse McClellan, una stramba diciassettenne che  gli chiede del suo lavoro e lo saluta chiedendogli se è felice. La domanda lo turba ma quando arriva a casa non ha molto tempo per pensarci su perché inciampa nella fiala di pillole soporifere della moglie. Completamente vuota! Montag chiama i soccorsi e due uomini salvano sua moglie svuotandole il corpo e sostituendole completamente il sangue. La mattina dopo Mildred è affamata, pensa di aver fatto baldoria e chiede al marito di comprare la quarta parete tv di casa, mentre lui la guarda chiedendosi cosa l'abbia spinta a quel gesto così frequente tra la gente di quei tempi. Per strada Montag incontra ancora Clarisse e

rimane ammaliato dalla sua allegria e stravaganza: la ragazza è diversa dalle altre persone, sembra felice e assaggia divertita la pioggia! e quando lei se ne va… ci prova anche lui. Al lavoro però Montag fa una spaventosa scoperta: il Segugio Meccanico gli ringhia quando lui lo accarezza: chi l'avrà progettato per questo? Tutto procede come al solito tranne per il fatto che Guy non incontra più Clarisse e ne sente la mancanza. Una notte Montag ed i colleghi ricevono una soffiata di una signora che ha denunciato la vicina perché ha un intero solaio pieno di libri. La squadra va a bruciare tutto ma qualcosa va diversamente dal solito: la donna non abbandona i suoi libri e la casa e... appicca l'incendio senza aspettare che siano loro a farlo! Prima di uscire Montag salva un libro che porta a casa e nasconde sotto il cuscino. L'uomo è turbato da quello che ha appena visto e dall'inconsistenza di sua moglie che non si ricorda neanche dove e quando si sono conosciuti e la cui esistenza consiste nel passare le giornate nella living room tra le pareti-schermo di casa a parlare del nulla con i parenti. Montag le chiede di Clarisse e scopre che la ragazza è morta investita. La mattina dopo Montag si sente male e non vuole andare a lavoro ma... è il lavoro ad andare da lui. A  casa sua infatti si presenta il suo capo, Beatty, che gli spiega l'origine del loro lavoro e che lo "rincuora" dicendo che prima o poi capita a tutti i militi del fuoco di chiedersi che cosa dicano i libri e che non succede nulla di grave se restituiscono quelli presi entro ventiquattro ore. Appena Beatty se ne va, Montag mostra a sua  moglie il suo grande segreto: dietro la grata dell'impianto dell'aria condizionata ha stipato oltre venti libri. Qualcuno suona il campanello di casa ma i due non rispondono, occupati a leggere e a cercare nei libri qualcosa di significativo. In verità è Guy che scandaglia più volte le pagine mentre la moglie, in preda al panico, vaga per casa gridando che saranno catturati e bruciati tutti, loro ed i libri. Incompreso e solo come mai si era sentito nella vita, Montag si ricorda di Faber, l'uomo incontrato al parco un anno prima e va a casa sua con una copia della Bibbia per farsi insegnare a capire quello che legge. Qui l'anziano gli spiega perché i libri sono tanto importanti:

  1. perchè hanno sostanza (struttura, tessuto connettivo), identificazione della vita
  2. agio, tempo libero, tempo di pensare a questa identificazione, di assimilare la vita
  3. diritto di agire in base a ciò che apprendiamo dall'influenza che le prime due possono esercitare su di noi
Faber consegna a Montag un auricolare per rimanere in contatto senza essere visti e per ascoltare quello che succede al lavoro. 
Tornato a casa, Montag vede Mildred e due amiche pronte a rinchiudersi tra le pareti della tv ma, dopo aver ascoltato i loro assurdi discorsi su guerra e figli, spegne gli schermi e, tra lo stupore di tutte, legge loro la poesia "spiaggia di Dover":

"`The Sea of Faith

Was once, too, at the full, and round earth's shore

Lay like the folds of a bright girdle furled.

But now I only hear

Its melancholy, long, withdrawing roar,

Retreating, to the breath

Of the night-wind, down the vast edges drear

And naked shingles of the world."'

The chairs creaked under the three women. Montag finished it out:

"'Ah, love, let us be true 

To one another! for the world, which seems 

To lie before us like a land of dreams, 

So various, so beautiful, so new, 

Hath really neither joy, nor love, nor light,

Nor certitude, nor peace, nor help for pain;

And we are here as on a darkling plain

Swept with confused alarms of struggle and flight,

Where ignorant armies clash by night.'"


la signora Phelps piange, la signora Bowles se ne va indignata e Montag si accorge che sua moglie ha già iniziato a distruggere qualcuno dei libri. Per salvare gli altri, Guy li nasconde nei cespugli e ne prende uno da consegnare a Beatty. Durante la solita partita a poker arriva una chiamata in caserma e dopo una corsa a perdifiato la squadra arriva davanti alla casa di Montag! Qui Mildred, senza neanche guardare in faccia il marito, sale su un tassì che schizza via a velocità supersonica. In casa si intravedono i libri che la donna, dopo aver denunciato il marito, ha portato dentro. Beatty comanda a Montag di distruggere ogni cosa col lanciafiamme e gli dice che è in arresto. Dopo aver ridotto tutto in cenere, all'ennesima provocazione di Beatty, Guy incenerisce anche il collega. Subito dopo compare il Segugio Meccanico che gli punge la gamba prima di essere distrutto dal fuoco che Montag gli spara contro. L'uomo, ferito, si trascina zoppicante in un vicolo oscuro mentre i vicini, attirati dal trambusto, stanno per ributtarsi nelle strade. Passando dietro il giardino di casa Montag recupera i libri salvatisi e si infila nell'orecchio la conchiglia che trasmette le news scoprendo che la polizia ha già diramato un comunicato che informa la popolazione del suo omicidio e... che è stata dichiarata la guerra. Guy si lava in una toilette di un benzinaio e riprendere dolosamente il suo cammino. E' l'unico pedone per strada ed in lontananza vede i fari di un'automobile non intenzionata a frenare. Ottanta metri lo separano dal marciapiede e l'auto è sempre più vicina mentre lui cerca di camminare normalmente per non attirare l'attenzione. Quando l'auto gli è quasi addosso Montag cade per terra ed il guidatore sterza quel tanto per non ucciderlo, lasciandogli però il segno dei pneumatici su un dito! Nella macchina nessun poliziotto ma un gruppo di ragazzini pronti ad ucciderlo senza motivo, per passare il tempo. Forse gli stessi che hanno ucciso Clarisse? Guy non si lascia bloccare dai pensieri e si infila nella casa del suo collega Black dove lascia i libri per poi fare la chiamata di allarme e far bruciare tutto dalle salamandre. Poi si dirige a casa di Faber dove, nel piccolo teleschermo dell'uomo, scoprono che la polizia ha preparato un nuovo segugio meccanico dotato di telecamera per stanarlo ed ucciderlo in diretta tv. Faber consiglia a Guy di provare a dirigersi verso il fiume, seguendo i binari della ferrovia ormai in disuso, per unirsi agli altri vagabondi, quasi tutti ex professori universitari mentre lui andrà a St. Louis per incontrarsi con un ex tipografo. Mentre Guy scappa con una valigia di vestiti sporchi di Faber, il vecchio brucia tutte le cose che l'amico ha toccato, passa l'alcool sui mobili e fa partire l'annaffiatoio automatico del giardino così da depistare il segugio meccanico. Montag si ributta in strada, sapendo di essere inseguito dalla bestia di metallo, dagli elicotteri e da oltre venti milioni di spettatori incollati alle pareti della tv ed invitati a partecipare alla cattura aprendo la porta di casa o posizionandosi dietro una finestra per provare ad intercettare il fuggitivo che ormai però ha raggiunto il fiume, si spoglia dei suoi vestiti e si immerge nell'acqua attaccandosi alla valigia. All'interno del fiume Montag galleggia e ha tempo di pensare e di decidere che non appiccherà mai più un incendio in vita sua; sogna di vivere in un fienile in campagna svegliandosi ogni mattina con un bicchiere di latte, una mela ed una pera. Uscito dall'acqua Montag viene avvolto dai suoni e dagli odori della natura e seguendo i binari arriva ad un piccolo fuoco acceso per riscaldare cinque uomini anziani. Granger lo invita ad unirsi a loro e a bere un liquido trasparente per modificare il suo odore e non essere quindi più rintracciabile dal segugio che nel frattempo ha cambiato obiettivo! Per non far durare troppo l'operazione di ricerca e non annoiare il pubblico la polizia decide di dare in pasto al pubblico… un innocente* che sta passeggiando per strada! Milioni di telespettatori osservano, in un crescente clima di tensione, la cattura ed uccisione del pedone regalando così ai telespettatori l'agognato "lieto fine" con un'inquadratura volutamente lontana e sfuocata per non permettere a nessuno di riconoscere l'inganno. Montag scopre che gli uomini a cui si è unito si definiscono "vagabondi all'esterno, biblioteche dentro" poiché hanno tutti imparato uno o più libri a memoria e se li trasmettono oralmente in attesa di tornare un giorno a ricopiarli su carta e distribuirli alle persone. Montag porta dentro di se parte dell'Ecclesiaste e dell'Apocalisse ed in quel bosco vede la città dove viveva e da cui è appena scappato venir completamente rasa al suolo da una serie di bombe la cui potenza distruttrice arriva a fino al suo nascondiglio. Quando le detonazioni cessano, Granger racconta della Fenice e di come adesso il loro obiettivo sia quello di risalire il fiume e di ricordare.


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Avevo già letto questo libro molti anni fa ma non me lo ricordavo più tanto bene e così, come disse Nicolás Gómez Dávila: "Appartengono alla letteratura tutti i libri che si possono leggere due volte".

Oppure Umberto Eco: "Si può essere colti sia avendo letto dieci libri che dieci volte lo stesso libro. Dovrebbero preoccuparsi solo coloro che di libri non ne leggono mai".

Sicuramente, forse perché sono cresciuta, questa seconda volta l'ho apprezzato maggiormente ed anzi vi dirò che Fahrenheit 451 è sicuramente uno dei miei libri preferiti.
Lo stile con cui è scritto è avvincente fin da subito. Ci sono alcune scene all'interno di questo libro che sono di una tensione incredibile, su tutte l'inseguimento del (secondo) Segugio Meccanico o la scena dell'attraversamento stradale a piedi di Montag mentre una macchina gli sta venendo incontro non intenzionata a frenare.
Poi sono belli tutti gli incontri tra Montag e Clarisse, unici due protagonisti del libro scritto da Bradbury che sembrano umani.
La morte della ragazza è descritta frettolosamente, senza troppi particolari e, come ogni morte inaspettata, è una botta al cuore. Personalmente ho sperato più volte che Mildred si fosse sbagliata riguardo al suo incidente!
La parte finale in cui Guy è finalmente libero, fisicamente e mentalmente, è più lenta e descrittiva ma non meno bella; mentre il fuggiasco galleggia nel fiume di notte sembra quasi di percepire le sue stesse sensazioni, di toccare le foglie che calpesta, di percepire gli inquietanti rumori della foresta, il suo essere solo al mondo eppure calorosamente accolto da un gruppo di persone che non rigurgitano parole vuote ma che sono anche in grado di comunicare e di ricordare.
Fahrenheit 451 descrive una realtà distopica, grigia, insensata e vuota (così tremendamente simile a quello a cui stiamo andando incontro noi oggi) ma la guerra, le bombe e la conseguente distruzione non sono LA fine: Montag ed i suoi nuovi amici si rialzano in piedi e, come la Fenice, tornano nel mondo "per la guarigione delle genti". 

*innocente: in sostituzione di Montag la polizia fa catturare ed uccidere un innocente considerato però un eccentrico dalla società poiché, a differenza della quasi totalità delle altre persone, si faceva una camminata a piedi per strada di sera!!!


Qui sotto una serie di citazioni prese direttamente dal libro Fahrenheit 451:


  • "Sono un temperamento asociale, dicono. Non mi mescolo con gli altri. Ed ' strano, perché io sono piena di senso sociale, invece. Tutto dipende da che cosa s'intenda per senso sociale, non vi sembra?"

  • "... o anche parlare di quanto è strano questo mondo. Stare con la gente è una cosa bellissima. Ma non mi sembra sociale riunire un mucchio di gente, per poi non lasciarla parlare, non sembra anche a voi?"

  • "...ma, capite, non si fanno domande, o almeno quasi nessuno le fa; loro hanno già le risposte pronte, su misura, e ve le sparano contro in rapida successione, bang, bang, bang, e intanto noi stiamo sedute là per più di quatt'ore di lezione con proiezioni"

  • "a volte passo l'intera giornata sulla ferrovia sotterranea, a sentir le persone parlare, a guardarle... e sapete che cosa ho scoperto?
    "Che cosa?"
    "Che la gente non dice nulla"
    "Oh, parlerà pure di qualche cosa, la gente!"
    "No, vi assicuro. Parla di una gran quantità di automobili, parla di vestiti e di Piscine e dice che sono una meraviglia! Ma non fanno tutti che dire le stesse cose e nessuno dice qualcosa di diverso dagli altri"

  • "Non si faceva del male a nessuno, si faceva del male alle cose soltanto! E poiché le cose non possono sentire male, non possono né urlare né lamentarsi, come quella vecchia avrebbe potuto da un momento all'altro urlare o lamentarsi, non c'era nulla che potesse rimordervi la coscienza in seguito"

  • "Siate uomo, Mastro Ridley; noi accenderemo quest'oggi tale candela, per grazia di Dio, in Inghilterra, quale io confido nessuno potrà spegnere mai" - Hugh Latimer a Nicholas Ridletìy, bruciati vivi come eretici il 16/10/1555 a Oxford (è una storia vera)

  • "Le tue battaglie combattile in sordina. Meglio ancora, buttale nel forno crematorio. I funerali sono dolorosi e pagani? Annulliamo anche i riti funebri. Cinque minuti dopo la sua morte, un individuo è già a bordo d'uno degli elicotteri per il servizio rapido di trasporto delle salme ai crematori di tutta la nazione. Dieci minuti dopo la sua morte, lo stesso individuo non è che un granello di polvere nera, un frammento di fuliggine. E non stiamo a perderci in chiacchiere sugli uomini la cui fama va eternata nei servizi funebri. Non ci pensiamo nemmeno! Bruciamo tutto, bruciamo ogni cosa! Il fuoco è luce e soprattutto è purificazione!"

  • "L'ambiente domestico può distruggere gran parte di quello che cerchi di costruire nella scuola. E' per questo che abbiamo sempre più abbassato l'età minima in cui è obbligatorio frequentare gli asili infantili, al punto che oggi strappiamo il bambino all'ambiente familiare praticamente quand'è ancora in fasce"

  • "Non voleva sapere, per esempio, come una cosa fosse fatta, ma perché la si facesse. Cosa che può essere imbarazzante. Ci si domanda il perché di tante cose, ma guai a continuare: si rischia di condannarsi all'infelicità permanente"

  • "Se il Governo è inefficiente, appesantito dalla burocrazia e in preda a delirio fiscale, meglio tutto questo che non il fatto che il popolo abbia a lamentarsi. Pace, Montag. Offri al popolo gare che si possano vincere ricordando le parole di canzoni molto popolari, o il nome delle capitali dei vari Stati dell'Unione o la quantità di grano che lo Iowa ha prodotto l'anno passato. Riempi loro i crani di dati non combustibili, imbottiscili di "fatti" al punto che non si possano più muovere tanto sono pieni, ma sicuri d'essere "veramente bene informati". Dopo che avranno la certezza di pensare, la sensazione del movimento, quando in realtà sono fermi come un macigno. E saranno felici, perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinché possano pescare con questi ami fatti ch'è meglio restino dove si trovano."

  • "... si sono liberati delle verande… la vera ragione era forse che non si voleva la gente seduta sotto le sue verande, così in pace, senza far niente, a dondolarsi, a chiacchierare: perché questo era il genere di vita collettiva non desiderata. In quelle condizioni, la gente parlava troppo; aveva il tempo di pensare… Invece oggi? La gente deve stare in piedi, deve correre tutto il santo giorno."

  • "Questa notte ho pensato a tutto il cherosene di cui mi sono servito da dieci anni a questa parte. E ho pensato ai libri. E per la prima volta mi sono accorto che dietro ogni libro c'è un uomo. Un uomo che ha dovuto pensarli. Un uomo a cui è occorso molto tempo per scriverli, per buttar giù tante parole sulla carta."

  • "Noi dobbiamo essere tutti uguali. Non è che ognuno nasca libero e uguale, come dice la Costituzione, ma ognuno vien fatto uguale. Ogni essere umano a immagine e somiglianza di ogni altro…"

  • "Non sono i libri che vi mancano, ma alcune cose che un tempo erano nei libri. Le stesse cose potrebbero essere diffuse e proiettate da radio e televisori. Ma ciò non avviene. no, no, non sono affatto libri le cose che andate cercando. Prendetele dove potete ancora trovarle, in vecchi dischi, in vecchi film, e nei vecchi amici; cercatele nella natura e cercatele soprattutto in voi stesso. I libri erano solo una specie di veicolo, di ricettacolo in cui riponevamo tutte le cose che temevamo di poter dimenticare. Non c'è nulla di magico, nei libri; la magia sta solo in ciò che essi dicono, nel modo in cui hanno cucito le pezze dell'Universo per mettere insieme così un mantello di cui rivestirci."

  • "Il televisore è "reale", è immediato, ha dimensioni. Vi dice lui quello che dovete pensare, e ve lo dice con voce di tuono"

  • "Questo è il lato buono della morte: quando non si ha nulla da perdere, si può correre qualunque rischio"

  • "Scopo dei libri è di ricordarci quanto siamo somari, dissennati"

  • "La maggior parte di noi non può correre qua e là notte e giorno, parlare con tutti, conoscere tutte le città della terra, non abbiamo tempo, denaro, nemmeno tanti amici. Le cose che voi cercate, Montag, sono su questa terra, ma il solo modo per cui l'uomo medio potrà vederne il novantanove per cento sarà un libro"

  • "Mi importa tanto che ho la nausea di tutto"

  • "Chi non crea non può fare a meno di distruggere"

  • "Meglio tenersi tutto quanto in testa, dove nessuno può venire a vedere o sospettare nulla!"

  • "Ma non puoi obbligare la gente ad ascoltare, se non vuole"

  • "Ognuno deve lasciarsi qualche cosa dietro quando muore, diceva sempre mio nonno: un bimbo o un libro o un quadro o una casa o un muro eretto con le proprie mani o un paio di scarpe cucite da noi. O un giardino piantato col nostro sudore. Qualche cosa insomma che la nostra mano abbia toccato in modo che la nostra anima abbia dove andare quando moriamo, e quando la gente guarderà l'albero o il fiore che abbiamo piantato, noi saremo là. Non ha importanza quello che si fa, diceva mio nonno, purché si cambi qualche cosa da ciò che era prima in qualcos'altro che porti la nostra impronta".

  • "Riempiti gli occhi di meraviglie, vivi come se dovessi cadere morto fra dieci secondi! Guarda il mondo: è più fantastico di qualunque sogno studiato e prodotto dalle più grandi fabbriche. Non chiedere garanzie, non chiedere sicurezza economica, un siffatto animale non è mai esistito; e se ci fosse, sarebbe imparentato col pesante bradipo che se ne sta attaccato alla rovescia al ramo di un albero per tutto il santo giorno, ogni giorno, passando l'intera vita a dormire. Al diavolo" diceva mio nonno "squassa l'albero e fà che il pesante bradipo precipiti al suolo e batta per prima cosa il culo!"

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