Ispirata a fatti realmente accaduti, The English Game è una miniserie Netflix del 2020 composta da sei puntate di quarantacinque minuti l'una.
In tutti questi mesi senza poter praticare sport (di squadra o individuali), ne poter allenare, è stata l'unica cosa sportiva che mi abbia ricordato cosa mi manca di più dello sport:
- l'adrenalina della gara
- la delicata chimica di gruppo
- l'emozione per un'azione fatta bene
- il giocare per uno scopo (che non è solamente la ricerca della forma fisica)
- la condivisione di un'emozione
In verità The English game non è solamente una miniserie sportiva, anzi si potrebbe dire che il calcio è quasi sullo sfondo. Si, si vedono i giocatori allenarsi e giocare, ma quei momenti sembrano un contorno al tema centrale che secondo me era quello della disuguaglianza sociale.
Di cosa parla The English Game?
Ai quarti di finale della Coppa di Inghilterra del 1879 si scontrano due squadre diametralmente opposte: i benestanti Old Etonians contro gli operai del Darwen, La sfida non è così impari come sembra perché il sig. Walsh, proprietario del Darwen e della fabbrica presso cui tutti lavorano, ha segretamente ingaggiato due talentuosi giocatori di una squadra scozzese: Fergus Suter e l'amico Jimmy Love. Nonostante il contributo dei due nuovi giocatori, passano gli Old Etonians che a fine dell'anno vinceranno il titolo.
L'anno dopo il Darwen sembra poter fare il colpaccio ma viene battuto ancora e quando il proprietario del Blackburn chiede a Suter di cambiare squadra, ricoprendolo di soldi, il baffuto calciatore accetta causando l'ira funesta degli ex compagni di squadra che in un'amichevole spaccano una gamba al suo migliore amico. Suter ed il Blackburn arrivano quindi in finale contro i detentori del titolo: gli Old Etonians ma... vengono squalificati perché la Lega dimostra che il Blackburn paga alcuni dei propri giocatori (cosa illegale per l'epoca).
SPOILER ALERT: scorri a fondo pagina per non leggere come finisce la miniserie!
Per evitare che il titolo venga assegnato senza giocare i presidenti delle altre squadre minacciano di lasciare la lega per crearne un'altra, indipendente e il Blackburn viene riammesso. La finale è una vera e propria battaglia che si spinge fino ai supplementari e sarà proprio Sutter a regalare la vittoria al Blackburn, prima squadra proletaria a vincere la FA Cup!
L'ultima puntata di The English Game è emozionante: quando Sutetr segna il gol decisivo e si gira verso i suoi tifosi, a braccia alte e la gente si abbraccia, ride, sorride e gli canta i cori be… mi ha fatto piangere pensare che oggi possono giocare solo i professionisti in tristi stadi vuoti mentre tutti coloro che mandano avanti il "circo" ovvero i tifosi e praticanti dilettanti sono impossibilitati a fare altrettanto da oltre otto mesi!
E, come diceva Buddha, il problema è che pensi di avere tempo...
Nella serie viene mostrato anche come l'aristocrazia, che aveva creato le regole del gioco, non volesse che il calcio diventasse un passatempo per proletari. Ma una volta creato il gioco diventa di tutti ed è impossibile da fermare. E oggi, oltre cento venti anni dopo la sua nascita, è davvero diventato uno sport… mondiale.
Come dicevo all'inizio però The english game non parla solo di calcio ma anche di:
- scioperi in fabbrica
- taglio dei salari degli operai
- sport come dopolavoro
- albori dello sport professionistico
- differenze sociali
- povertà
- sfruttamento
- birra
- pub
- divise
- ceti sociali
- aborto
- adozione
- filantropismo
a me è piaciuta ed è una miniserie che consiglio a tutti di vedere (magari coi sottotitoli perché in lingua originale ho fatto davvero fatica a capire cosa dicevano!).
E voi che altre serie tv avete visto ultimamente?
Se ne avete qualcuna da consigliarmi scrivetemela nei commenti!
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