Era il 19 ottobre 2013: io e la Titti abbiamo guidato fino all'uscita della tangenziale di Melegnano per aspettare la staffetta che ci avrebbe portato su il cagnolino che avevamo visto in foto solo una settimana prima.
Nessuno dei nostri parenti e amici sapeva quello che stavamo per fare.
Siamo arrivate molto in anticipo all'appuntamento, lungo una superstrada grigia ed industriale, in un'area frequentata da prostitute. Eravamo la sola macchina in attesa.
Avevamo pianificato tutto: avevamo una scatola di cartone, un maglietta ed una macchina fotografica. Una volta arrivata la staffetta io sarei andata loro incontro mentre la Titti avrebbe ripreso l'arrivo del nostro cucciolo. Come spesso capita anche i migliori piani spesso vanno a rotoli e di quel momento non abbiamo nessuna testimonianza video perché, una volta aperto il portellone dell'auto... la Titti ha iniziato a piangere così forte che non riusciva ne a filmare ne a far foto. Era tutta presa da quegli scriccioli pelosi davanti a lei. Quello che accadde fu più o meno così:
arriva una macchinina bianca, ci presentiamo e la signora gentile apre il bagagliaio. Davanti a noi circa sei, sette cani di colori e dimensioni diverse. Riconosco subito quello che ho scelto io nella foto, è l'unico
nero. Il bagagliaio è pulitissimo, pieno di traversine immacolate ed i cani sono tutti tranquilli e silenziosi. Li guardo un po' tutti, soprattutto una pallina di pelo bianco che si agita vicino a quello nero. E' la sorellona di quello che ho scelto io e mi si butta vicino, mi salta addosso e io vengo avvolta da quel benessere tipico di chi si trova davanti un cucciolo giocoso pensando: che spettacolo! Però il mio cane è un altro, è quel batuffolo più piccolo lì accanto, quello nero con gli occhi chiari, che rimane seduto lì timidino, pacato, che mi guarda senza scomporsi troppo. Lo prendo in braccio come fosse una reliquia di vetro e lui mi da una leccata alla mano. Non una leccata entusiasta ma una leccatina veloce, timida e dolce. Visto che la Titti ormai è persa (e con lei le possibilità di foto e video), prendo il cucciolo e me lo porto al petto, salutiamo la volontaria e saliamo in auto. Stringo quel pelosino nero e non mi sembra vero che adesso ho davvero un cane, un cane tutto mio. Guidiamo verso casa di mia madre, il nome che gli han dato in canile non ci convince, ne studiamo mille altri poi quando lo mettiamo per terra lui si sgranchisce lentamente le zampe e guarda dall'altra parte. Lo chiamiamo, "Cam", si gira e ci guarda e per nessuno di noi sarà più la stessa cosa: i nostri occhi si incontrano ed improvvisamente nasce la nostra storia d'amore.Sono passati 7 anni da quel 19 Ottobre e ancora mi emoziona ricordare il nostro primo incontro.
E' solo un cane, un essere pacato, saggio e a suo modo divertente.
Scegliere di adottarlo è stata una delle cose più difficili ed è diventata una delle più belle della mia vita.
Auguri per i nostri primi fantastici 7 anni di vita insieme Cammellino bello del mio 💓
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