Eva va in gita con la classe e mentre è sulla banchina
della metro i compagni iniziano a prenderla in giro. Tutto come al
solito se non fosse che Loris tira fuori una foto che era nel suo
diario e… la perde nel vento dell’arrivo del treno. In un attimo
i due ragazzini si accapigliano, lui le ripete che è stata partorita
dal culo e poi cade sui binari. Prima dello schianto Eva è già
sulle scale diretta verso la stazione e sopratutto alla ricerca di
Giose, uno dei suoi due papà.
La storia scritta da Melania G. Mazzucco, spesso vicina alla tematica
omosessuale (come nel libro Lei così amata, molto carino), si legge
tutta d’un fiato. Dopotutto non capita spesso di leggere nelle
prime pagine di un libro che una undicenne spedisce sui binari della
metro un coetaneo… E personalmente sono rimasta anche abbastanza
scossa da questo avvenimento perché nella mia esperienza di milanese
doc pochi ne sono usciti vivi. Mazzucco però riserva un finale
diverso a Loris, un finale che si scopre verso metà libro e che
alleggerisce la storia (spoiler: Eva non è
un’assassina, Loris è sopravvissuto).
un’assassina, Loris è sopravvissuto).
Quello di Eva, la protagonista, è il viaggio per riprendersi suo
padre anche se per la famiglia, gli assistenti sociali ed i giudici
suo padre non è.
Sul finale “Sei come sei” diventa di una dolcezza e tenerezza
infiniti, l’ultima pagina vi chiederà in cambio una lacrima.
Forse l’unica pecca di questo libro è l’età assegnata alla
protagonista: secondo me undici anni sono troppo pochi per i pensieri
e le azioni messe in pratica da Eva però l’autrice dichiara fin
dall’inizio come il tempo e gli anni sono qualcosa di discutibile (interessante cenno al realmente esistito Dionigi il piccolo, famoso per aver calcolato la data di nascita di Gesù e quindi per aver introdotto l'uso di contare gli anni a partire da quella data).
Un'altra cosa interessante è l'accenno al quadro San Giuseppe con Gesù di Francisco de Herrera The Elder in cui per una volta il sacro bambino non è in braccio alla Madonna (e cos'è Giuseppe per lui: padre, tutore, amico?).
Quello di Christian e Giose è stato un sogno, forse egoistico, di due persone innamorate che hanno combattuto contro i pregiudizi della società e delle rispettive famiglie e che si è scontrato contro gli imprevisti della vita ma che, nella scelta della loro figlia Eva, ha trionfato.
Trama completa (spoiler)
Sono ormai quasi tre anni che Eva non vede suo padre Giose. Dopo la
morte di suo papà biologico Christian la loro vita è cambiata: Giose, ex
cantante ora senza lavoro, non viene ritenuto un tutore adatto
all’affidamento della bimba che viene affidata al fratello del
defunto. Giose può andarla a trovare ma quando si trasferiscono a
Bruxelles per lavoro le visite si diradano sempre di più. Intanto
gli anni passano e i giudici continuano a considerare Giose
inadattato all’affidamento ed Eva continua ad essere sballottata di
nazione in nazione e si ritrova a Milano. Crescendo la sua nascita
diventa motivo di sberleffo da parte dei compagni che aprono
addirittura una pagina su facebook per offenderla. In tutto questo
Giose non si vede quasi più ma quando Eva e Loris litigano con lui
che cade nella banchina Eva non ha dubbi e salta su un treno per
cercare suo papà. Attraversa l’Italia, prende anche una corriera
ed arriva nel paese di Giose di sera, mentre nevica. La solidarietà
paesana la aiuta a trovarlo nella scalcinata casa di famiglia,
vestito come un pastore. E quando i due si abbracciano si
ritrovano: Giose è la sua famiglia ed Eva farà di tutto per evitare
che li allontanino ancora. Giose però capisce che se vuole fare le
cose per bene deve riportare a Milano la figlia e le dice una delle
frasi più belle del libro: non ti posso rubare perché non si rubano
le cose proprie, tu sei mia!
Poi le racconta di come lui e Christian si sono incontrati, di come
si sono innamorati, del viaggio fatto in auto fino in Armenia per
trovare la donna che li aiutasse a diventare genitori. Un viaggio che
Giose promette che rifaranno insieme, attraversando confini e nazioni
per farle capire quanto è stata desiderata, voluta ed amata.
Prima di tornare dagli zii Eva vuole passare in ospedale da Loris e
sarà la prima a scrivergli sul gesso, in caratteri cubitali, il suo
nome (nota: Loris non ha fatto la spia, essendoci del tenero tra i
due ed avendo undici anni, nessuno vuole ne riesce ad ammetterlo ed
il ragazzino dice di essere finito sui binari da solo).
- La vita non può paragonarsi a nient'altro, non si baratta
- Una cosa non detta è come una cosa inventata
- Cucinare è un'attività sociale, si pratica per dare piacere agli altri, non ha senso preparare per sé soli
- Impossibile è solo ciò che non accade
- L'eroe non si sottrae al destino
- Solo quando ti ritrovi dalla parte del bersaglio ti rendi conto quanto fanno male le pallottole
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