Titolo originale: L'attentat
Amin è un chirurgo arabo naturalizzato israeliano che vive a Tel Aviv con la moglie Sihem. Un giorno, l'ennesimo attentato in centro, gli cambia la vita: tra i corpi martoriati dall'esplosione c'è quello di sua moglie, identificata dalla polizia però come la kamikaze di quell'attentato.
Amin è triste, arrabbiato e sopratutto incredulo: sua moglie una kamikaze integralista? Com'è possibile? Dopo tre giorni di brutale interrogatorio viene scagionato e torna a casa dove viene aggredito dai vicini; poi si trascina per la città incapace di comprendere le motivazioni della moglie; in ospedale diventa persona non gradita e
non sa più dove andare fino a quando non trova una lettera scrittagli da Sihem ed imbucata a Betlemme: decide quindi di andare alla ricerca delle motivazioni che hanno spinto sua moglie a quel folle gesto e scopre che suo nipote Adel era a conoscenza del progetto di Sihem perché anche lui fa parte di quelli che vogliono diventare martiri. Il viaggio in Palestina gli riapre gli occhi e la memoria: la sua terra è devastata dalla guerra, rumori di bombe e spari si susseguono senza tregua, ragazzi giovanissimi girano armati pronti a lottare e morire per la "causa". Viene rapito e poi rilasciato, fa visita all'anziano patriarca nella casa tra i frutteti in cui era cresciuto e da cui era scappato per non fare la vita dei suoi, abbraccia parenti che non vedeva da anni e viene informato dell'ennesimo attentato a opera del nipote più simpatico che causa l'arrivo dei soldati che distruggono la loro casa con un bulldozer. Questa ennesima tragedia ne scatena un'altra: l'indomani anche la nipote Faten scappa a Jenin per arruolarsi, Amin la insegue fino alla moschea dove lui e decine di altre persone vengono raggiunte dalla furia distruttiva di un drone.
Il libro di Yasmina Khadra è imperniato sulla dualità tra ebrei ed arabi; quest'ultimi estremamente malvisti in quel di Israele a quanto pare nel libro "l'attentatrice". Per comprendere quindi appieno l'ambientazione di questo libro bisognerebbe quantomeno conoscere gli stati in cui è ambientata e la storia del conflitto arabo-israeliano o approfondire questo argomento: Israele e Palestina: terminologia e breve storia.
link recensioni libri
L'Attentatrice inizia e finisce con la stessa scena: Amin che soffre durante un'esplosione. E' un libro che parla di guerra, di morti, di attentati e sopratutto di un mondo di cui io conosco pochissimo, purtroppo.
Il Libro di Khadra (che in verità si chiama Mohammed Moulessehoul ed è un uomo) mi è piaciuto perché è stato capace di trasportarmi in quel mondo martoriato e dolente in cui gente senza sogni decide di contrastare il suo destino scegliendone almeno la fine.
ps
questo libro l'ho letto grazie al bookcrossing: ovvero l'ho trovato in una delle casette libri bookcrossing di Lecco!
Alcune frasi prese dal libro "L'attentatrice" di Yasmina Khadra:
Amin è triste, arrabbiato e sopratutto incredulo: sua moglie una kamikaze integralista? Com'è possibile? Dopo tre giorni di brutale interrogatorio viene scagionato e torna a casa dove viene aggredito dai vicini; poi si trascina per la città incapace di comprendere le motivazioni della moglie; in ospedale diventa persona non gradita e
non sa più dove andare fino a quando non trova una lettera scrittagli da Sihem ed imbucata a Betlemme: decide quindi di andare alla ricerca delle motivazioni che hanno spinto sua moglie a quel folle gesto e scopre che suo nipote Adel era a conoscenza del progetto di Sihem perché anche lui fa parte di quelli che vogliono diventare martiri. Il viaggio in Palestina gli riapre gli occhi e la memoria: la sua terra è devastata dalla guerra, rumori di bombe e spari si susseguono senza tregua, ragazzi giovanissimi girano armati pronti a lottare e morire per la "causa". Viene rapito e poi rilasciato, fa visita all'anziano patriarca nella casa tra i frutteti in cui era cresciuto e da cui era scappato per non fare la vita dei suoi, abbraccia parenti che non vedeva da anni e viene informato dell'ennesimo attentato a opera del nipote più simpatico che causa l'arrivo dei soldati che distruggono la loro casa con un bulldozer. Questa ennesima tragedia ne scatena un'altra: l'indomani anche la nipote Faten scappa a Jenin per arruolarsi, Amin la insegue fino alla moschea dove lui e decine di altre persone vengono raggiunte dalla furia distruttiva di un drone.
immagine dal sito sanfrancescopatroniditalia.it |
Il libro di Yasmina Khadra è imperniato sulla dualità tra ebrei ed arabi; quest'ultimi estremamente malvisti in quel di Israele a quanto pare nel libro "l'attentatrice". Per comprendere quindi appieno l'ambientazione di questo libro bisognerebbe quantomeno conoscere gli stati in cui è ambientata e la storia del conflitto arabo-israeliano o approfondire questo argomento: Israele e Palestina: terminologia e breve storia.
link recensioni libri
L'Attentatrice inizia e finisce con la stessa scena: Amin che soffre durante un'esplosione. E' un libro che parla di guerra, di morti, di attentati e sopratutto di un mondo di cui io conosco pochissimo, purtroppo.
Il Libro di Khadra (che in verità si chiama Mohammed Moulessehoul ed è un uomo) mi è piaciuto perché è stato capace di trasportarmi in quel mondo martoriato e dolente in cui gente senza sogni decide di contrastare il suo destino scegliendone almeno la fine.
ps
questo libro l'ho letto grazie al bookcrossing: ovvero l'ho trovato in una delle casette libri bookcrossing di Lecco!
Alcune frasi prese dal libro "L'attentatrice" di Yasmina Khadra:
- L'angoscia e il terrore non si accordano con il sangue freddo. Quando l'orrore bussa, colpisce sempre dritto al cuore
- Quale che sia l'ammontare dei danni, nessun cataclisma impedirà alla Terra di girare
- Chi ti racconta che esiste una sinfonia più bella del respiro che ti anima, mente
- Possiamo anche aspettarci il peggio, ci coglierà sempre di sorpresa
- Troppe coincidenze nuocciono al caso
- Ci sono due estremi nella follia degli uomini.L'istante in cui si prende coscienza della propria impotenza e quello in cui si prende coscienza della vulnerabilità degli altri
- Si impara davvero a odiare nel momento in cui si prende coscienza della propria impotenza
- Non si può innaffiare con una mano il fiore che si coglie con l'altra
- possono toglierti tutto, le proprietà, gli anni più belli, ogni tua gioia, ogni tuo merito, fino all'ultima camicia. Ti resteranno sempre i tuoi sogni per reinventare il mondo che ti hanno negato
#attentato #telaviv #arabo #israeliano #l'attentato #l'attentatrice #yasminakhadra #libroattentato #amin #chirurgo #kamikaze #kamikazeintegralista #segreto #segreti #medico #sihem #dolore #spavento #paura #dubbi #sacrificio #marito #yasminakhadra #israele #palestina #odio #martiti #guerra #citazioni #MohammedMoulessehoul #libroarabo #librorecensito #recensionelibro #ultimolibroletto #unlibrochefariflettere #libroconsigliato #librosullaltromondo #mediterraneo
Nessun commento:
Posta un commento