The trials of Gabriel Fernandez è una serie tv di Netflix ma è diversa dalle altre di cui parlo di solito poiché non è finzione ma è un documentario in sei puntate su una storia vera: la morte di Gabriel Fernandez ed il processo a carico dei suoi tutori che mette in luce anche le deplorevoli mancanze del sistema dei servizi sociali americani:
Gabriel era un bambino americano di otto anni morto a causa delle percosse perpetrate dai genitori. Gli abusi subiti da Gabriel Fernandez non furono isolati ma sistematici: oltre otto mesi di abusi indescrivibili che rendono questa serie tv molto difficile da vedere per la violenza delle immagini e le testimonianze dei personaggi protagonisti.
Questa serie tv di Netflix ripercorre le tappe salienti del processo che, unico nella storia, ha richiesto la condanna per omicidio di primo grado con l'aggravante della tortura per i due aguzzini di Gabriel. Ma nel processo sono stati indagati anche i quattro assistenti sociali che avevano trattato il caso e che spesso hanno ignorato i gridi di aiuto del bambino.
La serie tv sulla triste morte di Gabriel ha aperto gli occhi quindi non solo sulla cattiveria di alcune persone ma anche su di un sistema per la difesa dei diritti dei minori fallace, quei servizi sociali che negli Stati Uniti e spesso anche da noi sono organizzati in modo kafkiano. Avete presente il libro "il processo"? Ecco, molto simile l'organizzazione e la struttura...
The trials of Gabriel Fernandez racconta di un bambino abbandonato dalla madre a tre giorni. Per qualche anno di lui si è occupato lo zio (ed il suo compagno) ma verso i quattro anni Gabriel gli è stato tolto ed è stato preso dai nonni (che non volevano crescesse con degli omosessuali). Gabriel sembrava un bimbo felice poi, a sette anni, la mamma ne ha richiesto la custodia. E l'ha preso con se insieme ad altri due figli ed un compagno, agente di sicurezza (quasi sicuramente per appropriarsi degli assegni di mantenimento statali). Gabriel è diventato il capro espiatorio della famiglia (la madre fu violentata da ragazzina e iniziò a drogarsi a 9 anni!) e queste sono alcune delle cose che fu costretto a subire:
- percosse
- bruciature di sigarette su tutto il corpo
- frustate con cinture
- dormire legato ed imbavagliato in un armadietto in camera dei genitori
- passare le giornate chiuso nell'armadio
- mangiare la lettiera dei gatti
- essere chiamato gay
- bastonato con una mazza da baseball
- immerso in acqua gelata per fargli passare prima i lividi
- perdita dei denti permanenti a causa delle botte
- costole rotte
Sapete come hanno scoperto le torture?
La sera in cui è stato ucciso l'hanno picchiato così ferocemente che quando sono arrivati i paramedici credevano che Gabriel Fernandez avesse una malattia della pelle. In casa c'era sangue ovunque e il bambino era stato sciacquato sotto la doccia prima del loro arrivo.
La maestra di Gabriel, prima di quel tragico giorno, fece diverse telefonate ai servizi sociali per segnalare che il bambino subiva abusi (le aveva chiesto se fosse normale che una mamma sparasse con una pistola a pallini in faccia a suo figlio) ma non venne mai richiamata. Si scoprì che la madre aveva richiesti l'affido di Gabriel solo per intascare un assegno di mantenimento. Il padre biologico di Gabriel era in carcere al momento della morte del bimbo.
Tenete presente che Gabriel non era figlio unico e che viveva con altri due fratellini più fortunati di lui che aiutarono a fare luce sulle tremende condizioni a cui era sottoposto.
La madre, Pearl Fernandez, è ora detenuta a vita per omicidio di primo grado.
Il patrigno, Isauro Aguirre, è stato condannato a morte per omicidio di primo grado con l'aggravante della crudeltà; sta scontando la pena in attesa di essere giustiziato.
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