Me l'hanno chiesto tre bambini di una quarta elementare a cui ho fatto una lezione di motoria. E mi avevano visto solo tre volte.
E' stato così carino sentire di essergli piaciuta e allo stesso tempo è stato spiacevole pensare che molto probabilmente non ci rivedremo mai più.
Eppure nessuno nel salutarsi era triste: loro si erano divertiti, io gli ho detto che forse un giorno avrei fatto altre lezioni, loro si sono impegnati a rimettersi le scarpe e dopo un veloce saluto sono tornati alla loro classe.
La cosa che mi è piaciuta di più nell'avere a che fare con quei bambini di nove anni è stata la loro prontezza a divertirsi. Direte: be, sono bambini. A parte che non è così scontato poi comunque l'ho trovato bellissimo. Ormai sono due anni che aiuto la Titti ad allenare due squadre di cui una di ventenni e vi assicuro che l'entusiasmo visto nei bimbi di quarta elementare è un miraggio nell'allenamento delle "grandi". Sarà che sono giovani donne? Ragazzine più che altro. Nessuna di loro lavora, tutte studiano ancora e
vivono in famiglia. Si qualcuna ha il moroso, si qualche altra ha la patente ma non hanno poi queste grandi responsabilità rispetto ai bimbi di cui sopra. Eppure hanno perso così tanto dell'entusiasmo contagioso dei dieci anni. Pensate a voi stessi. Pensate ai vostri amici. Quando vi capita mai di decidere di voler giocare e di metterci dentro tutte le energie che avete, senza pensarci su troppo, senza risparmiarvi per finire esausti e sudaticci a gattoni per terra?
Più conosco i "grandi" e più mi accorgo di quanta mancanza di gioco ci sia in giro. Il gioco è una sfida con se stessi e con gli altri. Si ha bisogno degli altri per giocare ma servono delle regole per andare d'accordo. Nel gioco si liberano energie, giocando si grida e si ride. I giochi sono tantissimi, le varianti infinite, ci sono giochi che sono sicura farebbero impazzire anche voi se solo provaste a rimettervi in gioco...
ma di questo parlerò poi in un altro post. Ora, tornando alla frase del titolo, quando è stata l'ultima volta che un vostro amico o conoscente ha espresso il desiderio sincero di rivedervi? Quando, voi stessi magari, avete superato l'imbarazzo e l'orgoglio per proporre ad un amico di fare qualcosa insieme, di trovare il tempo tra lavoro, figli, spesa ed incombenze varie?
Ieri ho visto una serie tv e ci sono stati dei momenti romantici tra coppie: grandi frasi e dolcissime dichiarazioni. Anche semplicemente tra amici. E mentre guardavo quei personaggi ho proprio avuto la sensazione della finzione: quando mai nella vita un amico vi ha detto "ti perdono" e "ti voglio bene" al posto di sparire dalla circolazione e non rispondere più ai messaggi dopo un litigio?
Quando mai un vostro innamorato/a si è inginocchiato prendendovi le mani e mettendole nelle sue producendosi in un monologo ad alto tasso glicemico di cui voi eravate le protagoniste?
Va be si sa che la vita non è un film però a volte dovremmo provare a sforzarci e ad essere più sinceri, più buoni, più comprensivi e più... bambini. I bimbi litigano e fanno pace in due minuti; passano dalla disperazione all'entusiasmo nell'arco di un giro di campo ma sopratutto non hanno freni alle loro emozioni.
Quando penso agli adulti che conosco io vedo tanta gente chiusa dietro ad armature, gente rigida che si astiene da qualsivoglia contatto, che non incrocia lo sguardo per non incappare in una conversazione non voluta, che aspetta che la maggior parte del gruppo sia girato per andarsene e non avere il "peso" di salutare.
Ah che brutto crescere ma sapete qual è la cosa bella?
Che è possibile cambiare e scegliere il sorriso, lasciarsi prendere dall'entusiasmo, farsi conquistare dal gioco. Provare per credere! Come diceva A. de Saint Exupery:
Buon venerdì a tutti i bambini che sono dentro di voi!
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