Veneto, primi anni '50. Un bambino uccide un coetaneo e quando sul luogo arriva un investigatore quello che trova è ammantato di scaramanzia e superstizione. Chi è il vero colpevole? Cosa sapeva e cosa nascondeva la Chiesa? Lo scoprirà a sue spese...
Inquietante ma non terrificante, avrei tagliato di circa dieci minuti ma in generale mi è piaciuto. Con finale sconvolgente!
Tutti gli attori mi sono molto piaciuti, anche la scelta di utilizzare dei colori "retrò".
Trama completa con spoiler:
Carlo e Paolo sono amici: vanno in giro in bici e a fare scherzi con la fionda e quando incontrano Emilio sulla loro strada tutto cambia. Paolo gli rompe la luce della bici ed Emilio lo picchia (forse lo morde). Tra i due non c'è simpatia e
durante la comunione Emilio fa lo sgambetto a Paolo che inciampa e... calpesta l'ostia. Il prete ferma la cerimonia come segnale di oltraggio al Signore e pochi giorni dopo Paolo si ammala e muore. Carlo, triste per la perdita dell'amico, si avvicina ad Emilio che gli dice che per parlare con l'amico morto deve tenere l'ostia della sua comunione e darla ad un maiale. Quando i genitori di Carlo lo scoprono... vanno a giustiziare il maiale in questione e dicono al bambino di stare lontano da Emilio, un pazzo che aveva barcaramente ucciso la sorellina neonata a morsi! Una volta a casa il padre di Carlo muore in circostanze misteriose e quando sua madre lo porta via insieme ai carabinieri Carlo rimane solo a casa e viene raggiunto da Emilio. Spaventato da quella presenza il bambino uccide il coetaneo con un colpo di fionda nell'occhio.
Quando Momentè viene al paese ad indagare scopre un sottomondo di scaramanzia ed ignoranza inquietanti ma decide di andare a fondo della cosa indagando con le persone che conoscevano il defunto e scopre che l'autopsia era stata irregolare: cosa aveva da nascondere la famiglia? I denti da maiale selvatico di Emilio che avrebbero forse fatto riaprire il caso relativo alla morte di sua sorella. Momentè rintraccia l'ex sagrestano che gli mostra il diario della Chiesa in cui effettivamente la madre di Emilio confessava che il bambino, definito bestia, aveva ucciso la sorella. Ora mancava quindi solo il corpo della piccola per dimostrare che Emilio fosse veramente una persona malata e Momentè lo trova, in uno scantinato sotto la sala centrale della Chiesa solo che quando fa per uscire il sagrestano, avvicinato da Carlo con una nuova ed inquietante dentatura, gli toglie la scala e lo seppellisce vive ponendo la cosiddetta pietra sopra ad una verità che senza di lui non verrà mai più a galla!
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