martedì 7 maggio 2019

Ieri l'altro - Franco126

Ho scritto tante cose su questo diario blog ma non so se vi ho mai realmente raccontato della mia Passione per la musica.

Per me la musica è fondamentale: a volte ho proprio il bisogno di riempirmi le orecchie, staccarmi dal mondo e partire con la fantasia. E non c’è niente che mi fa viaggiare di più che camminare con la musica nelle orecchie.

Da piccola passavo ore con lo stereo di mio fratello che aveva due spazi per le audiocassette e si potevano registrare le canzoni trasmesse dalle radio. Mi sentivo una dj! Facevo delle personalissime compilations in cui stipavo oltre quaranta canzoni per lato, facendo impazzire i miei genitori perché raramente si trovava una canzone intera...
Ricordo che stavo lì con le dita sui tasti nell'attesa che
arrivasse la canzone ed il pezzo giusto e il tempo non aveva durata, il sabato stavo sveglia fino a tarda notte e se chiudevo gli occhi mi sembrava di essere nelle discoteche a ballare con le luci stroboscopiche.

Poi finito il tempo delle cassette è stata l’era dei CD dove ve ne ho parlato qui.

Adesso ci sono gli mp3 anzi ormai neanche più quelli: stipiamo migliaia di canzoni nei cellulari, così tante che a volte non ce le si ricorda più ed alla fine si ascoltano sempre le stesse.

Una delle cose che mi piace più fare, stanchezza permettendo, è ascoltare la musica di notte. Mi metto le cuffie e vado a guardarmi video come fossero caramelle: una tira l’altra. Spazio, non ho pregiudizi musicali. Certo è che vado a periodi con i generi ed ho scoperto tanti artisti di cui non sapevo neanche l’esistenza.
Mi piace talmente tanto la musica che mi aiuta ad associare persone e momenti, a volte è capace di farmi rivivere proprio delle emozioni. Ed è di questi giorni una canzone che, insieme allo scombussolamento ormonale dovuto dal ciclo, mi ha fatto piangere più volte: si intitola Ieri l’altro ed è di Franco126.

La canzone parla di un *amico che non c’è più e per me è davvero toccante l’insieme di musica e parole, inoltre c’è una strofa che fa così: “E se passo in quella via - Sai, guardo ancora in su - E mi aspetto che ti affacci - Un fischio e scendi giù” e mi ricorda tantissimo quando andavo da mia nonna Ambrogia, quando ero piccola che non arrivavo al pulsante del suo citofono, ai parcheggi nel cortile su cui non riuscivo ad arrampicarmi, ai pomeriggi passati a combattere contro i fantasmi dei tombini, agli ovetti kinder e la mancetta, al profumo di olio31 della sua casa ora abitata da chissà chi, alla sua pelle morbida come una pesca e alla sua mano dietro la schiena, al suo milanese parlato con orgoglio, alle sue capatine al bar a bere cappuccino… Questa canzone mi fa pensare tantissimo ad una donna che avrei voluto poter viver molto di più nella mia vita e che spero davvero di ri-incontrare un giorno in qualche altra esistenza e dimensione. Ciao nonna!
Buon ascolto


* si è suicidato

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