Santa
Cruz, 1986: una bimba è al Luna Park con i genitori e durante un momento di disattenzione
si perde. Viene ritrovata pochi minuti dopo ma la bimba non parla più e una
psicoteraupeta consiglia alla famiglia di spronarla a disegnare, giocare,
ballare…
Trent’anni
dopo la bimba è ormai una donna adulta sposata e con due figli e per le vacanze
torna a Santa Cruz dove una serie di coincidenze le fa tornare in mente che
forse quello che era accaduto da piccola non era un incubo ma un’allucinante
realtà: le ombre/copie hanno deciso di prendersi la ribalta uccidendo tutti i "doppioni"!
Film a metà tra il thriller e l’horror, con finale poco chiaro (ma dopotutto siamo
nel regno dell’assurdo quindi forse è insensato mettersi a
razionalizzare).
Ma
quindi cosa succede nel film “noi”?
Da qui in poi SPOILER
Le copie spuntano dal sottosuolo e vanno a caccia dei loro “originali”, uccidendoli
a colpi di cesoie. Solo Adelaide sa il perché e risale al suo incontro di tanti anni
prima quando si era persa nel Luna Park ed era entrata nella casa degli specchi
chiamata trova-te-stesso. All’interno del locale aveva visto la sua "copia" che…
l’aveva aggredita e portata giù dove viveva con tutti i doppioni. L’aveva
ammanettata al letto e, presi i suoi vestiti, era tornata dalla vera famiglia
di Adelaide per vivere la sua vita. Ora devo fermarmi a spiegare che i doppioni, nel
sottosuolo, vivevano in stanze asettiche replicando i movimenti dei loro
originali sopra! Quindi se nella vita “reale” un originale ballava, ballava
anche la sua copia; se un originale mangiava, mangiava anche la sua copia (solo
che il menù era sempre e solo coniglio crudo!). Le copie erano state creare da
qualche scienziato, esseri uguali agli originali tranne che per le anime, una sorta di esperimento finito male.
Rinchiusi nel sottosuolo, incapaci di parlare, avevano trovato nella piccola Adelaide (capace invece di ballare autonomamente e di parlare) una guida che aveva tramato per anni la vendetta per riprendersi la sua vita organizzando le copie in un
plotone rancoroso pronto a far pagare agli originali tutti i torti subiti negli
anni, decisi a farsi giustizia a colpi di forbici affilate.
Quindi
la pazza che si presenta a casa della bella famiglia è la vera Adelaide! (se notate infatti è l’unica dei rossi capace di parlare). Si
chiarisce così anche il perché la piccola ritrovata dai genitori nel Luna Park
non parlava: non era la loro vera figlia !!! E questo forse lo intuisce
anche suo figlio nella penultima inquadratura, prima che si veda una sorta di
muraglia cinese composta però solo da persone vestite di rosso attraversare il
paese con elicotteri militari nel cielo. Preludio ad un sequel? Speriamo di no!
In
generale inquietante ma poco chiaro. Doppiato malissimo, attori molto bravi
(anche se il papà comico è quasi sempre fuori luogo).
Qui qualche recensione che forse vi chiarisce meglio le idee:
Tra gli unici attori bianchi che recitano una battuta nel film c'è Elisabeth Moss, la Jude di The Handmaid's tale sempre una bomba di espressività.
Qui le altre recensioni dei film
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