La signora
Green cerca di rifarsi una vita dopo la morte, in guerra, del marito e decide di
sistemare la vecchia casa in cui vivevano prima del conflitto per farci una
libreria. Il paese è piccolo e la gente mormora, soprattutto una
riccona del
posto che aveva messo gli occhi sull’immobile per farci un circolo intellettuale
e che inizierà a fare la guerra a Florence senza esclusione di colpi...
Trama
completa – spoiler
il paese è
pronto per una libreria? In questa zona dell’Inghilterra tutto sembra troppo
lontano e desolato per far si che l’iniziativa di Florence abbia successo
eppure la donna ha passione ed entusiasmo, è sempre gentile e non perde la
speranza neanche quando l’avvocato continua a chiamarla e l’impiegato della
banca le mette pressione affinchè venda l’attività. Florence va ogni giorno in
libreria aiutata dalla piccola Christine, una bambina furba ma richiamata a casa
a causa di una soffiata sul lavoro minorile e poi c’è il signor Brundish che
compra tantissimi libri e che inizia con Florence uno scambio di opinioni che la fa stare così bene! Purtroppo a volte ci sono forze impossibili
da combattere come quella del denaro e della nobiltà: la sig.ra Violet fa
approvare una legge dal nipote cosicchè gli edifici di interesse storico
possano essere prelevati ai proprietari per farli diventare beni per la
comunità. Mr. Brundish muore e Florence scopre che alcune delle persone che l’avevano
aiutata avevano invece tramato alle spalle per agevolare il meschino piano
della signora Gamart. In quel di Harborough non c’è più pace ne posto per lei e
quando guarda per l’ultima volta il paese dalla banchina vede Christine che
stringe al petto un libro (quello che lei le aveva consigliato di leggere) e
sullo sfondo del fumo: Christine ha dato fuoco alla vecchia casa perché se non
poteva essere di Florence non doveva essere di nessuno.
Il film si
chiude con una Christine ormai adulta che spegne le luci in un locale: la sua
libreria. Emozionante.
L’idea del
film è carina, è tratto dal libro “la libreria” di Penelope Fitzgerald, ma i
dialoghi sono o-sce-ni, banali e inverosimili. Il ritmo è soporifero e anche un appassionato di libri
fatica, secondo me, a stare attento. Almeno i luoghi sono un piacere a vedersi
e nonostante la storia sia ambientata nel Suffolk in Gran Bretagna quasi tutte
le scene sono state girate in Irlanda del Nord.
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