Racconto contenuto nel libro "E Dio aveva un cane" di Stanley Coren.
A differenza di molte altre parti del mondo, in Giappone hanno paura dei cani bianchi. La popolazione li crede esseri demoniaci e se possibile cerca di evitarli.
Coren aveva un amico giapponese che gli raccontò come per guadagnarsi dei soldi durante il periodo universitario scelse di fare da guardiano di
un villaggio per scongiurare i furti. Katsuro doveva camminare da una parte all'altra del villaggio con in mano il suo manganello ed un fischietto ed intervenire quando necessario.
Una notte vide in fondo alla strada un cane bianco e il verso di alcuni maiali spaventati. Il giorno dopo scoprì che i maiali vicino a cui era passato il cane erano morti.
La notte successiva rivide il cane vicino ad una casa, suonò il fischietto e controllò la casa insieme ai proprietari senza trovare l'animale. Solo che la mattina dopo... trovarono morta la bimba di quella famiglia. Fu quindi chiamato un sacerdote per purificare la zona mala popolazione era inferocita. Vennero organizzate delle ronde più numerose e dopo che la barca vicino a cui era stato avvistato il cane non fece più ritorno venne organizzata una vera e propria caccia.
E trovarono il cane, lo circondarono ed un uomo riuscì anche ad infilzarlo solo che... non fuoriuscì sangue ed anzi, il cane prese una torcia la buttò sopra il tetto di una casa e numerose abitazioni presero fuoco. L'indomani, oltre alla cenere, trovarono morto l'uomo che aveva tentato di infilzare il cane.
Arrivarono così numerosi sacerdoti dai paesi vicini, portando dei sacchetti di preghiere e pezzi di monete d'argento che distribuirono alla popolazione e del cane bianco non se ne seppe più nulla.
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