sabato 30 dicembre 2017

Coco

Miguel è il più giovane di una famiglia di fabbricatori di scarpe ma... sogna di diventare un famoso chitarrista. Solo che nella sua famiglia la musica è bandita a causa di una vecchia storia dei suoi antenati. Il giorno del dia de muertos vuole partecipare ad un contest musicale e, avendo perso la sua chitarra, va a
prendere in prestito quella del famoso Ernesto de la Cruz (che crede suo parente) solo che si ritrova nel mondo dei morti dove incontra i suoi avi e dove scoprirà che spesso gli idoli veri sono nella propria famiglia.





Il messaggio è: uno non può negare ciò che è realmente.
Il titolo però è fuorviante: a lungo ci si chiede a cosa si riferisca il nome Coco poi verso la fine si capisce che è quello della nonnina centanaria... ma se vi spiego oltre vi tolgo il bello del film.
Come spesso capita è un cartone animato maggiormente comprensibile da un pubblico adulto eppure i miei giovani accompagnatori (7 e 12 anni) hanno apprezzato e mi hanno confidato che si sono davvero commossi. Eh si perché Coco contiene un altro messaggio, quasi scomparso al tempo di oggi: il ricordo dei nostri defunti.  In Messico il dia de Muertos è una festa sentitissima in cui si espongono le foto dei propri cari morti e si mettono vicino dei fiori, degli oggetti a loro cari e perfino dei cibi. 
Calcolate che se andrete a vedere questo film con figli e/o nipoti poi sicuramente vi chiederanno di comprargli (se li faranno) i peluches delle anime guida
immagine dal sito https://aprilgolightly.com/9-fun-facts-about-alebrijes-with-a-closer-look-at-pepita-dante-from-pixars-coco/

Io li voglio tutti!!!

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