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Prima
leggenda del libro "E Dio aveva un cane" di Stanley Coren
L'autore incontra un amico nel laboratorio dei reperti del Museo di Archeologia e Antropologia dell'Università della Pennsylvania che gli mostra una mattonella del 3000 a.c. con su impresse due impronte, quella di un gatto e quella di un cane. La disposizione delle impronte indicava chiaramente che
il cane stava rincorrendo il gatto! I due iniziarono quindi a parlare di questo comportamento tipico nella storia tra i due animali e il tecnico di laboratorio gli raccontò la spiegazione che gli diede suo nonno, di origine russa, sul perché di questo comportamento.
il cane stava rincorrendo il gatto! I due iniziarono quindi a parlare di questo comportamento tipico nella storia tra i due animali e il tecnico di laboratorio gli raccontò la spiegazione che gli diede suo nonno, di origine russa, sul perché di questo comportamento.
"...all'alba
dei tempi Dio creò gli uomini e poi creò i cani. Gli uomini cercavano riparo
nelle caverne per proteggersi dagli animali pericolosi e dal freddo. Una notte
tempestosa i cani corsero verso il fuoco creato da un fulmine scagliatosi
a e terra e lo portarono su un rametto secco agli uomini che rimasero
impressionati da quel fenomeno che permise loro non solo di scaldarsi ma anche
di avere luce, di cuocere il cibo e di forgiare i metalli. Dio allora ricordò
agli uomini l'importanza di quei fedeli animali e suggerì loro di avere
sempre del cibo ed un riparo da offrire ai cani. Uomini e cani vissero e
prosperarono insieme ma quando gli uomini iniziarono anche a coltivare,
raccogliere e stipare cibo arrivarono i topi che distruggevano tutto ciò
che toccavano. Nell'esistenza degli uomini entrarono così degli altri animali,
i gatti, attirati da tutti i topi che infestavano gli insediamenti umani.
I gatti uccidevano i topi e gli uomini presero a cuore anche i gatti e gli
permisero di stare all'interno delle loro case dove già c'erano i cani che
mangiavano e poltrivano mentre i felini dovevano sudarsi ogni giorno il cibo ed il riparo. I gatti, invidiosi per il trattamento
riservato ai cani, decisero di uccidere i cuccioli che la Madre dei cani teneva
in grembo per essere così gli unici a beneficiare dei trattamenti degli uomini. Una
notte quindi il Padre dei gatti saltò in grembo alla Madre dei cani cercando di
uccidere i piccoli ma venne rincorso e scacciato dalla finestra dal Padre dei
cani. Il mattino dopo la madre dei cani partorì tutti i cuccioli che aspettava ma...
non erano uguali ai primi cani bensì di forme, colori e dimensioni tutte
diverse! Le persone, abituate a cani tutti uguali, erano spaventate da quegli
esseri di forme diverse e per gli anni a seguire non tutti i cani furono
accolti nelle case degli uomini ma alcuni vennero lasciati fuori perché
la gente non li riconosceva e non si fidava. Così
si spiega come mai alcune persone accettano ed amano i cani ed invece altre ne
sono spaventate. Una cosa però da allora non è mai cambiata: il fatto che i
cani non si fidino più dei gatti e li rincorrano, come avessero una sorta di traccia nella loro
memoria che li fa stare sempre in guardia a protezione del focolare e dell'intera loro famiglia".
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