Liu Bolin

Liu Bolin non è una parolaccia, un saluto e nemmeno una formula magica è semplicemente il nome di una persona, un'artista. Se cliccate qui wikipedia vi racconta chi è e cosa ho fatto ma oggi vi dico come l'ho scoperto io. Perché fino ad oggi pomeriggio io Bolin Liu non l'avevo mai sentito nominare poi sfoglio una rivista e nella pagina immediatamente dopo la copertina la foto di una pubblicità mi colpisce. Vedasi qui sotto la foto in questione:

immagine dal sito http://24ilmagazine.ilsole24ore.com/2017/07/liu-bolin-tra-i-ghiacci/

non so voi ma io, a prima vista, ho
girato pagina. Poi quell'uomo nell'ombra, quella figura trasparente è come se mi avesse richiamata indietro e rigirando pagina nell'angolo a sinistra scopro che "Liu Bolin performing for Moncler".  In questo articolo viene spiegata la collaborazione tra l'artista cinese, la fotografa Annie Leibovitz e il brand. Morale: mi si apre un mondo, di colori e di... stupore (quotidiano) ovviamente.

La prima cosa che mi succede è un sorriso di quelli da pacca sulla spalla. Se avessi Liu davanti gli farei proprio così, una mano sulla spalla e l'altra che mulinella il dito indice vicino alla tempia per dirgli amichevolmente: "ma tu sei fuori di testa!". Gli chiederei come gli sia venuto in mente di creare questi autoritratti che l'hanno reso famoso, in cui con un lavoro certosino di body painting il suo corpo si distingue a fatica dalla "scenografia" circostante.

Guardate qui sotto una serie di foto prese dal suo sito internet LiuBolinArt.com:

Liu Bolin, Ponte Sant'Angelo - Roma 2012

Mi piaceva l'idea di farvi scoprire qualcosa di nuovo, qualcosa di strano e se volete qualcosa di assurdo.
Pensate alla pazienza ed alla precisione che ci vogliono per realizzare foto del genere. E pensate anche a quanta passione ci sia dietro ad opere simili. Si dice da tanto ormai che la fotografia è un'arte in declino ma anche grazie a persone come Liu Bolin la fotografia è viva e di una rara bellezza.