mercoledì 23 agosto 2017

A Parigi con un cane

(find) Cam e la Titti su treno della RER
... di grossa taglia, non è la metà ideale.
Qui trovate come arrivare a Parigi in treno da Milano (con un cane).
Però dobbiamo sfatare la prima leggenda metropolitana ovvero che i cani non possono salire sui mezzi. Come indicato sul sito della Ratp, i cani di piccola taglia possono viaggiare ovunque mentre quelli di media e grossa taglia possono
viaggiare sulla RER e sulla metropolitana tenuti al guinzaglio e con la museruola. In nessuno dei casi bisogna pagare il biglietto e per la cronaca a noi hanno fatto anche salire sui bus (uno dei quali ci ha fatti rimanere nella porta accanto al conducente creando una sorta di recinto per cui nessuno poteva più entrare dove eravamo noi!). Qui trovate le info sui biglietti dei mezzi pubblici.

Quello che bisogna considerare viaggiando con un cane per Parigi usando i suoi mezzi di trasporto pubblici è la quantità di gente in cui si è costantemente immersi; dopotutto la sua popolazione è di oltre due milioni di persone.
La città di Parigi conta ben 16 linee metropolitane e 5 linee RER e vi assicuro che anche nel mese di Agosto la città era stra-piena e le carrozze stipate di gente.
Curiosità: avevo letto qui che in Francia non potevano entrare alcune razze di cani (Pitbull e Bourboule) e mi ha stupito il fatto che in 4 quattro giorni a Parigi ho visto solo Pitbull!!! Ed anche nella restante vacanza in Bretagna ho visto solo quelle razze tra i francesi (mentre gli stranieri avevano quasi tutti Bovari!).

La prima volta che sono stata a Parigi era il lontano 2001; andai con la scuola e tornai innamorata di quella città piena di arte, di strade piene di sali-scendi e della sua atmosfera internazionale. In un tema del tempo la descrissi con un museo a cielo aperto, ricordo l'entusiasmo della visita forse però più legato alla giovane età ed alla spensieratezza che ad altro. 

Sono stata a Parigi anche qualche anno dopo, a Capodanno. Il freddo patito aveva edulcorato un po' il mio entusiasmo scolastico.

cartello eloquente ma contraddittorio perchè
nel regolamento dell'area della Basilica c'era scritto
invece che si poteva entrare col cane ma non camminare
o sostare sui prati!
Oggi vi dirò: ne sono rimasta delusa. A parte che col cane con se non si può vedere nulla (se per i musei lo posso accettare, per i monumenti pubblici aperti es. Torre Eiffel mi sembra un'esagerazione), non si può ancora entrare nei centri commerciale e pensate... spesso non si può entrare neanche nei parchi!!!) I parchi cittadini hanno tutti un cancello con su bello in grande un bel cane barrato oppure un cane un guinzaglio ed una mano barrati. Se però si ha l'ardire di entrare nel parco di solito c'è un pannello con le regole (in francese) e spesso c'è scritto che i cani non possono andare sull'erba (!) ma sulle strade, col guinzaglio, si. Noi l'abbiamo scoperto grazie all'aiuto di due hostess davanti alla Basilica del Sacro Cuore. Però sappiate che vi guarderanno tutti male perché dopotutto il cartello all'ingresso sembrava ce ne vietasse l'accesso.
come i reietti, bloccati sulla soglia
In compenso chi vede i turisti, anche muniti di cane, come opportunità e non come fastidio trova sempre il modo di soddisfarli. A Montmartre c'era il trenino turistico (6€ a persona) e quando ci hanno visto con (e nonostante) Cam ci hanno fatto larghi gesti entusiasti per farci salire a bordo. Ma forse il mio amico animale ne avrebbe fatto anche a meno, ahahah. Il giro dura circa 40' e danno anche qualche piccola info in inglese, francese e perfino italiano. Diciamo simil-italiano :-)


Se proprio volete stare sul sicuro a Parigi col cane ci sono due bellissimi parchi anzi, dei veri e propri boschi in cui non solo potete portarlo ma anche lasciarlo libero. I posti in questione sono: Bois de Vincennes e Bois de Bolougne


Capitolo cibo: trovare a Parigi un ristorante che vi faccia entrare a mangiare con un cane di grossa taglia è un'impresa che a noi non è riuscita. Anche quando siamo capitate in locali semi-deserti siamo stati respinti con una faccia come a dire: ma state scherzando?

Una cosa positiva però è che è pieno di bagni pubblici, dei piccoli edifici grigi con dei distributori di acqua potabile sul retro. Ecco l'acqua gratis in questa città proprio non manca.

Una cosa a cui dovete fare assolutamente attenzione sono le... biciclette. La rete delle piste ciclabili è molto estesa a Parigi e anche molto frequentata da bici, monopattini, skateboards. Ti sfrecciano da tutte le parti e non frenano minimamente. Se non ti accorgi di essere malauguratamente finito con un piede su una pista ciclabile ci penseranno comunque i suoi frequentatori a farti spostare urlandoti qualcosa o... fischiando. Giuro! la gente gira coi fischietti. Quindi occhio ai semafori (che possono essere alternati, prima parte col verde e seconda col rosso!) e alle piste ciclabili.

L'inquinamento acustico di Parigi è qualcosa di inquietante. Sembra di stare in una città sotto assedio militare: il suono delle sirene (di ambulanze e/o polizia) è costante ed allarmante. Se cercate un hotel in città chiedete abbia la stanza insonorizzata, me ne sarete grati.

Con un tale numero di persone è inevitabile che ci sia anche del disagio sociale. Dal tardo pomeriggio in poi le strade si riempiono di senzatetto o gente poco raccomandabile che sosta e bivacca in mezzo alla strada in numero inquietante. Oltre al fatto che appena scesa dal treno mi è venuta in mente questa canzone: nel continente nero, alle falde del Kilimangiaro... più che a Parigi sembrava di essere in Gabon, Mali, Senegal, Niger ma non proprio in Francia. E' razzismo dire che i bianchi ormai sono una rarità? riporto solo quello che ho visto e quello che ho provato: un'estrema sensazione di insicurezza con troppa gente per la strada senza controllo, senza nulla da fare e in atteggiamenti equivoci. Sarà colpa della mia mentalità "ristretta"? Incontrando un viaggiatore solitario gli ho chiesto se fosse francese. Mi ha risposto, quasi irritato: cosa intendi per francese? il francese come lo intendi tu, come lo intendete voi all'estero, non esiste più, io sono figlio di una donna spagnola con padre senegalese e mio padre è marocchino con nonni tedeschi. Nessuno più è totalmente francese.

Quello che ho visto io infatti: mille identità diverse ed un'integrazione che, nonostante sia iniziata molti anni prima di quella che stanno imponendo a noi oggi, ancora non è realizzata serenamente. E chissà se lo sarà mai...

Ah! le pannocchie.
Verso il tardo pomeriggio, in zona Gare du Nord, le vie si costellavano di carrelli della spesa con improvvisati grill di pannocchie. Ed erano gettonatissime!


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