Titolo originale: HIGH-RISE
©
1975
190
pagine
Trama:
Robert Laing è un medico trentenne che vive al 25° piano di un grattacielo londinese con duemila, semi-sconosciuti, vicini. Nel palazzo c'è tutto: piscina, supermarket, palestra, addirittura una scuola materna. Circondato da un paesaggio di cemento, Laing scopre velocemente che quel luogo non è altro che un contenitore di rivalità ed intrighi e quando dal trentunesimo piano fanno cadere una bottiglia di vino sul suo balcone la situazione inizia a degenerare fino a sfociare in un conflitto infinito che condurrà condomini e condominio ad una crudele devastazione.
Come l'ho letto io:
animalisti attenzione: inizia con una persona che sta mangiando un pezzo di un cane e prosegue con un altro affogato, uno bastonato ed un gatto fatto a pezzi da degli uccelli.
J.G. Ballard è capace di far entrare nelle scene descritte. Sembra quasi il signor tecnocasa che ci sta accompagnando a fare il tour per comprare un appartamento nello stabile. I personaggi vengono introdotti gradualmente, con brevi ma precise descrizioni e la curiosità è solleticata fortemente fin dalle prime pagine. Il racconto, pur essendo per molti versi inquietante, ha un che di poetico nelle descrizioni create dall'autore. Pagina dopo pagina si assiste impotenti ad una graduale ma incessante tensione che porta gli inquilini del condominio ad abbandonare ogni regola di buona educazione e rispetto sociale per provare a stabilire ognuno di loro il predominio sull'altro. La violenza, prima solo accennata verso oggetti ed animali, sfocia presto nella violenza totale con scene di risse e tentati stupri in ogni angolo del grattacielo diventato una giungla senza più nessuna regola. Nonostante il caos regni in ogni luogo i suoi abitanti cercano di organizzarsi tra loro per ceto sociale e quindi per prossimità spaziale (quelli dei piani bassi vs quelli dei piani alti). A metà libro si inizia a far fatica nel proseguire la lettura perché la tensione descritta nelle pagine è così verosimile e fitta che si ha bisogno di fermarsi per non sentirsi braccati insieme ai protagonisti del libro in quel luogo che per loro avrebbe dovuto essere una casa e che si è trasformato invece in un posto di scontro all'ultimo sangue.
I condomini si identificano nel loro palazzo a tal punto da evitare tutte quelle attività che li portano lontane da li (scuola/lavoro/amici/intrattenimento) e perdono in razionalità, sembrano regredire allo stato di primitivi, quasi drogati con un unico pensiero: lottare per (nel) condominio. Le famiglie si dividono, le coppie si lasciano e gli uomini hanno un solo pensiero: avanzare il più possibile per arrivare in cima al condominio.
Ovunque ci sono accumuli di rifiuti, corpi in decomposizione, gente che vaga affamata alla ricerca degli ultimi residui di cibo e che caccia cani ed altri animali prima di arrivare al cannibalismo. In cima però sembra essere tornato un nuovo ordine frutto del lavoro di un gruppo silenzioso ma solerte, composto esclusivamente da donne e bambini.
Pesante.
All'inizio questo libro mi ha ricordato il signore delle mosche però non mi è piaciuto allo stesso modo; è un crescendo di violenza ed irrazionalità che inevitabilmente finisce male (anche se nelle ultime pagine si assiste quasi ad un ricrearsi della civiltà). Sicuramente non lo consiglio a chi ha problemi di ansia o problemi condominiali :-) E' però una storia avvincente ed avvolgente a cui è impossibile rimanere indifferenti.
Da questo libro nel 2015 è stato anche tratto l'omonimo film High Rise di cui vi riporto qui sotto il trailer:
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animalisti attenzione: inizia con una persona che sta mangiando un pezzo di un cane e prosegue con un altro affogato, uno bastonato ed un gatto fatto a pezzi da degli uccelli.
J.G. Ballard è capace di far entrare nelle scene descritte. Sembra quasi il signor tecnocasa che ci sta accompagnando a fare il tour per comprare un appartamento nello stabile. I personaggi vengono introdotti gradualmente, con brevi ma precise descrizioni e la curiosità è solleticata fortemente fin dalle prime pagine. Il racconto, pur essendo per molti versi inquietante, ha un che di poetico nelle descrizioni create dall'autore. Pagina dopo pagina si assiste impotenti ad una graduale ma incessante tensione che porta gli inquilini del condominio ad abbandonare ogni regola di buona educazione e rispetto sociale per provare a stabilire ognuno di loro il predominio sull'altro. La violenza, prima solo accennata verso oggetti ed animali, sfocia presto nella violenza totale con scene di risse e tentati stupri in ogni angolo del grattacielo diventato una giungla senza più nessuna regola. Nonostante il caos regni in ogni luogo i suoi abitanti cercano di organizzarsi tra loro per ceto sociale e quindi per prossimità spaziale (quelli dei piani bassi vs quelli dei piani alti). A metà libro si inizia a far fatica nel proseguire la lettura perché la tensione descritta nelle pagine è così verosimile e fitta che si ha bisogno di fermarsi per non sentirsi braccati insieme ai protagonisti del libro in quel luogo che per loro avrebbe dovuto essere una casa e che si è trasformato invece in un posto di scontro all'ultimo sangue.
I condomini si identificano nel loro palazzo a tal punto da evitare tutte quelle attività che li portano lontane da li (scuola/lavoro/amici/intrattenimento) e perdono in razionalità, sembrano regredire allo stato di primitivi, quasi drogati con un unico pensiero: lottare per (nel) condominio. Le famiglie si dividono, le coppie si lasciano e gli uomini hanno un solo pensiero: avanzare il più possibile per arrivare in cima al condominio.
Ovunque ci sono accumuli di rifiuti, corpi in decomposizione, gente che vaga affamata alla ricerca degli ultimi residui di cibo e che caccia cani ed altri animali prima di arrivare al cannibalismo. In cima però sembra essere tornato un nuovo ordine frutto del lavoro di un gruppo silenzioso ma solerte, composto esclusivamente da donne e bambini.
Pesante.
All'inizio questo libro mi ha ricordato il signore delle mosche però non mi è piaciuto allo stesso modo; è un crescendo di violenza ed irrazionalità che inevitabilmente finisce male (anche se nelle ultime pagine si assiste quasi ad un ricrearsi della civiltà). Sicuramente non lo consiglio a chi ha problemi di ansia o problemi condominiali :-) E' però una storia avvincente ed avvolgente a cui è impossibile rimanere indifferenti.
Da questo libro nel 2015 è stato anche tratto l'omonimo film High Rise di cui vi riporto qui sotto il trailer:
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