Nelle puntate precedenti di The Walking Dead:
immagine dal sito http://variety.com |
Ed eccoci finalmente alla resa
dei conti. O meglio… all’inizio della resa dei conti.
Essendo in the walking dead e non in the games of
thrones Rick
risparmia Dwight. Che pare si allei con loro per sconfiggere Negan dall’interno. Sasha parla con Abraham (…) e mentre è sigillata viva in una bara escogita il suo piano. Ma arrivati alle porte di Alexandria è un altro che tutti noi vorremmo fare fuori: Eugene, forse più odiato dello stesso Negan. Rick per una volta è organizzato bene, avendo l’allenza degli uomini della discarica: qualcuno farà saltare in aria Negan e soci, no?
risparmia Dwight. Che pare si allei con loro per sconfiggere Negan dall’interno. Sasha parla con Abraham (…) e mentre è sigillata viva in una bara escogita il suo piano. Ma arrivati alle porte di Alexandria è un altro che tutti noi vorremmo fare fuori: Eugene, forse più odiato dello stesso Negan. Rick per una volta è organizzato bene, avendo l’allenza degli uomini della discarica: qualcuno farà saltare in aria Negan e soci, no?
No.
Quando Rosita aziona la carica
esplosiva questa… non esplode e si capisce subito che qualcos’altro non va.
Infatti immediatamente tutti gli uomini della capa della discarica si rivoltano
contro Rick e compagni esplicitando così di aver fatto un patto migliore con
Negan. Rick però chiede almeno a Negan di fargli vedere Sasha e il nemico
acconsente. Aprendo la bara e liberando Sasha che… è diventata uno zombie ed
attacca Negan che però ha più vite di un gatto. Quel colpo di scena permette al
gruppo di Alexandria di reagire e si scatena una guerra che finisce
in “parità” solo grazie all’intervento della tigre di Ezechiele e dalla truppa
di Hilltop guidata da Maggie. Negan scappa ma sempre col suo stile salutando
Rick & c. col dito medio!
L’ultima inquadratura è
riservata ad entrambi gli “schieramenti”: Negan che guarda strano Eugene e poi
saluta la sua folla di soldati (a cui si è unito quindi il gruppo della
discarica); Ezechiele, Rick e Maggie che sopra un palco in legno parlano ai
loro “soldati” che sembrano piuttosto un gruppo di contadini del la casa dellaprateria.
Questa sedicesima ed ultima
puntata della settima stagione di The Walking Dead è durata un’ora. E non (mi) ha annoiato. Si parte spingendo
forte con le emozioni: ci fanno rivedere Abraham e stringe il cuore rivederlo
complice con Sasha. E’ un ricordo? E’ un sogno? E’ il “futuro”? Si sa solo che
Sasha ha qualcosa in testa e ammetto che il colpo di scena del suicidarsi nella
bara per diventare zombie e provare ad assalire uno dei “salvatori” vicini mi
ha colpita. Rick potrebbe vincere l’oscar degli sfigati: gli va sempre tutto
storto. Anche la Linda Evangelista dei poveri lo prende per i fondelli e lo
tradisce senza che lui e/o nessuno dei suoi abbia fiutato qualcosa. In compenso
rilasciano Dwight che… li frega anche lui. O forse no? Per adesso l’unica
certezza è che il primo da far fuori è Eugene: infame massimo. Si sapeva che la
guerra tra Rick e Negan non avrebbe potuto finire in questa puntata ma mi sa
che occuperà ben più di una puntata della prossima stagione, l’ottava, che
riprenderà in autunno. Sembra comunque una lotta impari, soprattutto perché i
nemici non sono semplicemente più numerosi ma sembrano sempre decisamente più
cattivi dei nostri beniamini. Che danno speranza che ci sia ancora qualcuno di buono in
quel nuovo mondo così brutto ma che sembrano sempre così fragili ed indifesi!
In tutto questo lasciatemi una frase finale per Carol che guida la falange di
Ezechiele, al centro della truppa comandando i movimenti degli altri e non arretrando di un millimetro nella lotta: che donna! E dalle donne secondo me arriverà la riscossa: Michonne che non muore neanche dopo una scarica di pugni, Maggie magrissima nonostante sia incinta da mesi, Carol che è la migliore e... secondo me arriveranno anche le amazzoni di Oceanside. Staremo a vedere.
Siete di curiosi di sapere cosa significa la statuetta trovata da Daryl a fine puntata? Leggete qui!
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