Del 1994
215 pagine
Trama:
1938 -
Pereira è un giornalista che si occupa della pagina culturale di un
piccolissimo giornale: il "Lisboa". Attratto da un articolo filosofico sul legame
tra vita e morte, decide di contattare l'autore Monteiro Rossi e gli affida la
rubrica sui necrologi. Gli scritti del giovane però si rivelano essere pieni di
connotazioni politiche e così Pereira scopre che in verità è un combattente della causa repubblicana; nonostante questo il giornalista decide di aiutarlo, dandogli dei soldi, pagandogli i pranzi e soprattutto... aiutandolo a nascondere suo cugino. Durante una vacanza alle terme conosce il dottor Cardoso e scopre il concetto di “confederazione di anime”. Quando torna a casa, Pereira si sente un uomo diverso. Pubblica un articolo che gli costa un richiamo dal direttore e nonostante il suo telefono sia sotto controllo ospita a casa sua Monteiro Rossi. Pochi giorni dopo però tre uomini della polizia politica fanno irruzione in casa sua e Pereira fa suo il consiglio dell’amico prete Antonio smettendola di frequentare unicamente il suo passato e dando così inizio al suo nuovo futuro.
connotazioni politiche e così Pereira scopre che in verità è un combattente della causa repubblicana; nonostante questo il giornalista decide di aiutarlo, dandogli dei soldi, pagandogli i pranzi e soprattutto... aiutandolo a nascondere suo cugino. Durante una vacanza alle terme conosce il dottor Cardoso e scopre il concetto di “confederazione di anime”. Quando torna a casa, Pereira si sente un uomo diverso. Pubblica un articolo che gli costa un richiamo dal direttore e nonostante il suo telefono sia sotto controllo ospita a casa sua Monteiro Rossi. Pochi giorni dopo però tre uomini della polizia politica fanno irruzione in casa sua e Pereira fa suo il consiglio dell’amico prete Antonio smettendola di frequentare unicamente il suo passato e dando così inizio al suo nuovo futuro.
Mie
considerazioni:
Un libroche si fa leggere in pochissimo tempo: sembra quasi di essere al tavolo col
protagonista durante una deposizione e di sentire il profumo di tutte le omelettes che ingurgita.
Verso la
fine il ritmo aumenta e toglie quasi il fiato. Anche se si intuisce quello che
potrebbe accadere, si ha quasi paura di procedere con la lettura ed allo stesso
tempo si freme per capire come si comporterà il protagonista. E prima ancora di
scoprire cosa succederà mi chiedo: e se fosse successo a noi? E se succedesse a noi? Quando giudichiamo i fatti
della vita esternamente... ci chiediamo mai: faremmo davvero qualcosa di giusto
per la gente ma nello stesso tempo di pericolosissimo per noi?
Pereira
sfodera un coraggio che mi ha stupita e mi ha riempito di orgoglio allo stesso
tempo.
Questo libro è la dimostrazione di come si possano scrivere belle storie anche in sole duecento pagine.
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