martedì 5 aprile 2016

The walking dead - 06x16 - The last day on Earth

Durata estesa per quest’ultima puntata della sesta stagione di The walkind dead.
dal sito www.comicbookresources.com
Il ritmo però non decolla mai l’unico vero picco di tensione arriva solo ne (gli ansiogeni) minuti finali.

Rick e soci cercano la strada giusta per raggiungere Hilltop e provare a salvare Maggie senza essere bloccati dai “salvatori” che però sembrano sapere ogni loro mossa ed essere tantissimi. Neanche la trovata di Eugene di fare da esca col camper mentre gli altri procedono a piedi nel bosco ha successo. I nostri eroi si ritrovano
circondati nella foresta. Qui finalmente si vede Negan. Dall’altra parte della città Carol vaga e viene raggiunta da Morgan e da un nemico che la lascia a terra agonizzante con due pallottole in corpo. Dal nulla spuntano due cavalieri che, inaspettatamente, porgono loro aiuto mentre tra gli alberi si sta per abbattere la dolorosa vendetta di Negan: una morte per compensare tutti i suoi compagni uccisi da Rick&co. L’ultima scena vede solamente la sua mazza ferrata colpire qualcuno, più volte.

Chi avranno ammazzato?
Ipotesi?
Secondo me Abraham. Non ha fatto un grido e ci ha messo tanto a cadere.
Ho trovato questa puntata senza senso. Una volta che Negan ha avuto in pugno tutto l’esiguo gruppetto di Rick… che senso ha che ne uccida solo uno e non tutti quanti? Fossimo stati ne Iltrono di spade non ci sarebbero stati dubbi sul futuro degli abitanti di Alexandria. Invece Negan spiega che ora loro lavoreranno per lui ecc. come se quei pochi gli fossero necessari.
NOTA: mi è piaciuta la scena in cui Morgan cavalca il cavallo per le strade deserte. Mi ha fatto tornare indietro al primo ricordo, impressionante, di Rick per le strade sconvolte di morti vaganti.
Rick, mai piaciuto come leader, ha dimostrato ancora una volta di non esser stato capace di adattarsi al nuovo mondo. Difendendo Alexandria e allenando i suoi ha pensato che il nuovo mondo si potesse controllare o quanto meno tenere al di fuori delle mura quando invece in sei stagioni ormai tutti abbiamo capito che arroccarsi in un solo posto e a lungo non è mai una buona idea. Vogliamo parlare poi della sua scriteriata scelta di andare a sterminare il gruppo di Negan con un agguato? Vero è che forse, prima o poi, quelli avrebbero fatto lo stesso ma facendo il primo passo ha segnato le vite sua e dei suoi compagni.
Alla fine di questa ennesima stagione mi chiedo: the walking dead avrà mai una svolta?
Il nuovo mondo è in preda al delirio, in mano ai violenti e senza uno scopo oltre la sopravvivenza. Questo istinto primordiale spinge gli uomini ad accettare una vita che si fatica a definire tale, in cui la morte è quotidianità ed in cui paura, ansia e diffidenza pervadono ogni animo.
Il fatto che Glenn e Maggie siano gli unici ad aver scelto di fare un bambino pone un interessante tema: un mondo diverso potrebbe esserci?
Ma i protagonisti di the walking dead come affrontano questo tema? Sono rari i personaggi che pensano al domani, quasi tutti (provati dall’esperienza) vivono giorno per giorno senza aspettative. Ma come è possibile accettare un mondo simile? Senza organizzazione della vita, del cibo e del lavoro è tutto allo sbando. In sei stagioni ho visto due volte la gente chiedersi come fare a procurarsi del cibo eppure le scorte sono finite da un pezzo. Di case da rovistare, come di centri commerciali, ormai non ce ne sono più. La gente deve trovare una soluzione alternativa a questo vivacchiare. O almeno dovrebbe, no?
Mi sono appassionata a questa serie tv perché mi affascinava l’idea di vedere come la gente si sarebbe adattata a vivere in un mondo nuovo, devastato da una malattia presente in tutti (ma che non ho ben capito come è stato possibile che siano stati tutti contagiati) e senza più un ordine sociale riconosciuto e riconoscibile. Le persone si sono adattate come potevano e la natura umana ha fatto si che quasi tutti diventassero volenti o nolenti degli assassini. Dopo sei stagioni di the walking dead però si pretende un’evoluzione o una fine di questa serie perché da almeno due anni non ci sono state novità interessanti.
Chissà.

Rick: tremante in ginocchio davanti a Negan si capisce finalmente che è un uomo perso. A parte che un vero leader secondo me avrebbe chiesto di essere lui il sacrificato… delusione, come sempre.
Abraham: sguardo fiero verso la morte. Spero non sia il mio carotino ad essere stato preso a mazzate. L’abbraccio con Eugene è stato uno dei gesti più belli.
Sasha: spero avrà tempo di fare un bimbo con Abraham. Se no vince il premio di più sfigata in amore.
Glenn: rammollito e patetico la perfetta manifestazione di come un uomo a volte possa rincitrullirsi per una donna.
Maggie: di Hershel non ha preso nulla. Molle.
Carl: in guerra anche senza un occhio ma si dimostra più ragazzino di quando ha dovuto “uccidere” sua madre.
Daryl: il selvaggio ferito. Insieme a Rick è la causa di questa cattura di gruppo. Tante volte ha salvato i suoi ma alla fine la sua incapacità di controllare la rabbia ha portato sempre casini.
Morgan: il pacifista armato di bastone recupera Carol ma ci si chiede davvero se sia giusto salvare chi non vuole essere salvato.

Carol: in lei sempre crediamo. Ferita ma non abbattuta. La vera eroina della serie ci mostra l’aspetto più reale: l’esasperazione di vivere in un mondo così dove ogni persona a cui vuoi bene, prima o poi, ti verrà strappata via. Fino a che punto è giusto lottare?

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