526 pagine
Trama:
Usa 1960 - Aibileen è la domestica della famiglia Leefolt. Ogni settimana la sua datrice di lavoro organizza una partita di bridge con le amiche e una di quelle, Miss Skeeter, farà ad Aibileen una domanda che le cambierà la vita: "provi mai il desiderio di...
cambiare le cose?".
cambiare le cose?".
Aibileen cerca di dimenticarsi di quella domanda ma ricorre il terzo anniversario della morte del figlio, due bianchi hanno reso cieco un ragazzo e lei è costretta a fare i suoi bisogni in un bagno costruito in giardino. Perché Aibileen è una domestica ma sopratutto è una donna nera negli anni '60 in uno degli stati americani più razzisti. E quella domanda è il puntello che le permetterà di affrontare e provare a sconfiggere le sue paure.
Mie considerazioni:
Avevo già da un pezzo questo libro dalla copertina gialla nella mia libreria ma sapevo che ne avevano fatto il film e volevo recuperarlo in streaming. Da appassionata lettrice mi sono ricordata però che (spesso) i libri sono più belli dei film che poi producono e quindi eccomi qui.
La storia è divisa in capitoli che rispecchiano ognuno il punto di vista delle protagoniste che animano la storia. E' chiaro fin da subito come venga data centralità al tema del razzismo in un paese come quello degli Stati Uniti d'America in cui, paradossalmente, non esiste una vera razza...
La storia è ambientata negli anni '60 quando iniziavano a farsi sentire i venti di uguaglianza sospinti da persone coraggiose (Martin Luther King, Bob Dylan... ).
Certi tratti sono (volutamente) fastidiosi e durante la lettura ci si chiede se è stato davvero possibile che non solo certa gente sia esistita ma che avesse la sfrontatezza di comportarsi in un modo così ottuso, maleducato e razzista rimanendo oltretutto impunita.
L'argomento trattato è delicato: il rapporto tra le famiglie bianche e le loro domestiche di colore. E' una sorta di tentativo di dar voce alle donne di quel tempo che vivevano come appestate tra gente spaventata di ammalarsi.
L'autrice secondo me rende bene la paura che queste provavano in quasi ogni momento della loro giornata, quando non potevano fare la spesa negli stessi posti dei bianchi, non potevano andare nelle stesse chiese dei bianchi, non potevano andare negli ospedali e nelle scuole dei bianchi! Non potevano mai rispondere a qualsiasi ordine o obiezione imposta dai bianchi. Insomma una vita di seconda classe, piena di paura e dolore. Nel libro The Help però c'è anche spazio per le buone azioni, per legami nati da sguardi liberi da pregiudizi e spesso più profondi di quelli di sangue.
Kathryn Stockett riesce a rendere bene un caleidoscopio di emozioni che non annoia mai e che non sfrutta il sentimento di pena suscitato. Un bel libro che niente ha a che vedere con il film (di cui la recensione nei prossimi giorni).
Ancora una volta libro batte film!
ELENCO LIBRI LETTI
L'argomento trattato è delicato: il rapporto tra le famiglie bianche e le loro domestiche di colore. E' una sorta di tentativo di dar voce alle donne di quel tempo che vivevano come appestate tra gente spaventata di ammalarsi.
L'autrice secondo me rende bene la paura che queste provavano in quasi ogni momento della loro giornata, quando non potevano fare la spesa negli stessi posti dei bianchi, non potevano andare nelle stesse chiese dei bianchi, non potevano andare negli ospedali e nelle scuole dei bianchi! Non potevano mai rispondere a qualsiasi ordine o obiezione imposta dai bianchi. Insomma una vita di seconda classe, piena di paura e dolore. Nel libro The Help però c'è anche spazio per le buone azioni, per legami nati da sguardi liberi da pregiudizi e spesso più profondi di quelli di sangue.
Kathryn Stockett riesce a rendere bene un caleidoscopio di emozioni che non annoia mai e che non sfrutta il sentimento di pena suscitato. Un bel libro che niente ha a che vedere con il film (di cui la recensione nei prossimi giorni).
Ancora una volta libro batte film!
ELENCO LIBRI LETTI
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