Il ragazzo mancino prese la parola e raccontò di come fosse figlio di un uomo molto ricco di Bagdad che frequentava mercanti che raccontavano le meraviglie de Il Cairo. Il padre gli proibì di recarsi in quella città ma, alla sua morte, il giovane vi andò per investire soldi in stoffe pregiate. Recatosi per venderle al mercato dei Circassi scoprì però che
nessuno gliele pagava per il loro valore e accogliendo il consiglio di alcuni banditori decise di venderle al dettaglio a più mercanti. Un giorno presso la bottega di Badr ad Dìn si presentò una donna che chiese un drappo d'oro ma non aveva con sè i soldi per pagarla. Il mercante le rispose che non poteva farle credito e lei lo maledisse lasciando li la stoffa. Il proprietario della stoffa, colpito dal fascino della donna, la inseguì e le propose di anticipare lui i soldi per lei alla sola condizione di... vederla in viso. La sua bellezza colpì così tanto l'uomo che quella stessa sera non riuscì a mangiare! Il giorno dopo si recò ancora da Badr ad-Dìn e incontrò la donna venuta a saldare il suo debito, le professò il suo amore ma la donna uscì dalla bottega sdegnata. Poco dopo però una sua schiava raggiunse l'uomo e lo condusse dalla donna che confessò di esserne reciprocamente attratta. I due passarono una notte insieme ed ogni volta che il giovane passava del tempo con la donna le lasciava una borsa con 50 pezzi d'oro sotto il letto. Avendo però lasciato tutti i suoi ricavi alla donna, rimase senza nulla e quando in piazza vide un cavaliere con una borsa incustodita la rubò. Il cavaliere se ne accorse e denunciò il giovane che dichiarato colpevole fu punito col taglio della mano. Il cavaliere però impietositosi lasciò la sua borsa con i venti zecchini al monco che dopo un lungo girovagare per la città si presentò a casa dell'amata. All'iniziò l'uomo mentì riguardo al suo malanno ma quando cadde stravolto dal dolore e dal sonno la donna vide la causa della sua sofferenza e l'indomani chiamò un ministro per redigere un testamento che vedeva l'uomo come unico beneficiario. La donna poi, afflitta dal male portato dalla malinconia, morì dopo poche settimane rendendolo ricco. Il mancino finì quindi di raccontare ma il sultano dichiarò che la storia raccontata non era più sorprendente di quella del gobbo e fece condannare a morte i quattro malcapitati. In preda al terrore però il provveditore si gettò ai suoi piedi e chiese di poter raccontare una storia davvero incredibile: la sua
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